I borghi provenzali – i “villaggi” come si dice in francese – di cui vi parlo oggi si trovano nel Var, uno dei dipartimenti della regione PACA (Provence, Alpes, Côte d’Azur). Qui, nella zona di Tolone, la Provenza è dolce e relativamente poco turistica. Ci si allontana dal glamour e dalla mondanità della “Côte”di Saint Tropez e di Antibes per portarsi verso Marsiglia e la Camargue.
Protagoniste assolute di un paesaggio tra la collina e il mare, sono le vigne da cui nascono i famosi vini della AOC Bandol.

I piccoli borghi arroccati sulle colline, conservano un autentico fascino provenzale e sono ideali per una passeggiata pigra accompagnata dal frinire incessante delle cicale.
La Cadière d’Azur, arroccata su di una ripida falesia sembra un quadro dalle proporzioni armoniose. La silhouette decisa del suo inconsueto campanile a punta e il profilo delle case che seguono il pendio , vi colpiranno già arrivando dall’autostrada.
Non farete in tempo a stupirvi che, sulla collina esattamente di fronte, sbucano le mura fortificate di Le Castellet, un borgo medievale perfettamente conservato.
La Cadière d’Azur, l’essenza dei borghi provenzali

Sono sempre più convinta che La Cadière incarni tutto ciò che ci si aspetta da un borgo provenzale autentico.
La strada principale costeggiata da bei palazzi con le tipiche imposte azzurre, regala angolini davvero suggestivi.
Sulla Piazza Jean Jaurès, circondata da ristorantini e negozi, e punto di incontro della vita del paese, fermatevi sulla soglia del “Circolo dei Lavoratori” e ascoltate le animate discussioni degli anziani in un francese colorito.
Il nome del borgo – La Cadiero – in lingua provenzale significa sedia (o anche cattedra) e fa riferimento al fatto che per aprire la terza porta nelle mura cittadine, la porte Mazarin, fu necessaria l’autorizzazione dell’abate di Marsiglia che all’epoca era proprio il Cardinal Mazarin.
A ovest si apre la porte de la Colle (verso la collina appunto) e al centro la Porte Saint Jean del XVI secolo rimasta autentica con tanto di chiodi e battente.

Dalle porte, le stradine salgono ripide seguendo il percorso delle vecchie mura fino alla chiesa di Saint André del XVI secolo nel cui campanile è conservata la più antica campana del Var.
Dopo essere ritornati verso il Municipio con le sue belle finestre sempre adorne di fiori, lasciatevi conquistare dalle piccole boutique e dai negozi di golosità locali.
Arriverete verso l’uscita del villaggio segnalata da una tipica croce in ferro battuto e ad una magnifica terrazza panoramica.

Lo sguardo spazia sulle vigne e arriva fino al massiccio della Sainte Baume.
Il mare è poco distante ma qui, tra i platani alti che ombreggiano le case di pietra chiara, la vita è quella della campagna. Ogni giovedì mattina il mercato provenzale propone tessuti, ceste e prodotti locali come le deliziose formaggelle di capra della Fromagerie Magnaldi.

Per un pranzo veloce Le Regain d’estate ha pittoreschi tavolini davanti a una delle Porte, propone piatti della tradizione e cotture alla brace.
Se invece volete regalarvi un week end di coccole l‘Hostellerie Bérard è dotata di Spa e ha camere arredate in stile provenzale. La veduta dalle finestre del suo ristorante stellato è superlativa.

Le Castellet, non solo Gran Prix de France

Il villaggio medievale di Le Castellet è uno dei luoghi più conosciuti del Var. E non solo perché da qualche anno sul circuito Paul Ricard si corre nuovamente il Grand Prix de France.
Le stradine si arrampicano tortuose sulla collina, costeggiano le mura e le belle case di pietra ristrutturate con gusto per sbucare spesso in romantiche piazzette circondate da platani e botteghine.

Entrate da una delle due porte fortificate e lasciatevi guidare dall’istinto e dai profumi della cucina provenzale fatta di pomodoro, erbe e (tanto) aglio.
Fermatevi ogni tanto ad ammirare il paesaggio: di solito il cielo è così limpido che si vede il mare e si distingue la roccia di La Ciotat chiamata “becco dell’aquila” per la sua forma adunca.
Sui muri antichi di pietra fioriscono le bouganvilles anche in inverno e sul costone esposto al sole si mangia all’aperto in ogni stagione.
Salite lentamente tra un acquisto e l’altro di saponi, tovaglie e altri oggetti, fino alla spianata del castello, che oggi è il Municipio.
Da un’arco di pietra si gode una vista incredibile sulle vigne fino all’inconfondibile profilo bianco della Sainte Baume.

L’impianto medioevale è rimasto riconoscibile: accanto al castello la chiesa in pietra chiara, poco distante il lavatoio e la fontana e poi altre piccole strade che ridiscendono.
I ristoranti non mancano e le sere d’estate i turisti si allontanano dalle spiagge della costa e cercano, sotto le pergole un pò di frescura.
Il mio consiglio per un assaggio di cucina locale è La Farigoule. Il termine provenzale indica il mix di timo, rosmarino e altre erbe usate per i condimenti.

Gli Oratori tra le vigne
Vi capiterà di notare che agli incroci delle strade, ci sono delle piccole costruzioni votive in pietra. Sono gli “Oratori” tipici della Provenza: dedicati a un Santo protettore o alla Vergine servivano anche a segnare le direzioni o a indicare la presenza di un pozzo.
Purtroppo la maggior parte degli Oratori sono andati distrutti sotto la furia della Rivoluzione ma nel comune di Le Castellet esiste ancora la Route des Oratoires dove ne restano ancora 13 , guardiani clementi dei viandanti.
La strada degli Oratori si snoda tra le vigne tenute molto basse per proteggerle dal forte vento di maestrale. D’estate i lunghi tralci carichi di grappoli toccano il terreno e sprigionano un profumo intenso e inebriante.

Siamo nel cuore della produzione dell’ AOC (Appellation d’Origine Contollée) Bandol: il protocollo vieta di irrigare le vigne e il vino è quindi diverso ad ogni stagione.
I rossi sono corposi, i bianchi e i rosé perfetti per l’aperitivo accompagnati da qualche crostino con la tapenade, il patè di olive.
In autunno le foglie si colorano di rosso e di giallo ed è uno spettacolo meraviglioso che si staglia contro il cielo immancabilmente blu intenso di questa magnifica regione che è la Provenza.

Mi sono innamorata di Le Cadiere solo dalle foto! Ha tutte le caratteristiche che tanto mi piacciono dei borghi provenzali. Sono stata solo una volta in Provenza, ma con pochi giorni a disposizione, ho visitato solo borghi e città più famosi!
i villaggi più piccoli si riescono a visitare solo con un pò di tempo a disposizione, in ogni caso le atmosfere provenzali sono immutate: sole, cieli blu e cicale!
Sono stata anche io recentemente in Provenza ma ho visitato altri borghi, sempre splendida, mi segno questi per una prossima visita!
la maggior parte dei borghi provenzali ha mantenuto il suo sapore, speriamo che rimangano così per sempre
Adoro i borghi provenzali che hanno per me un fascino assolutamente unico e ogni volta sono alla ricerca di qualche nuovo nome da inserire in lista. Le Castellet lo conoscevo ma non La Cadier che, inutile a dirlo, è già in lista.
La Cadière d’Azur è un vero piccolo gioiellino ancora poco battuto dal turismo di massa
Che bello conoscere gli “oratori”. Non sapevo di questa particolarità della zona. Noi passiamo spesso da queste parti, anche se non ci siamo mai fermati in questi borghi così carini. Segno per il prossimo otr in Francia.
Ne vedevo spesso lungo le stradelle di campagna di quella zona e mi sono riproposta di indagare così ho scoperto cos’erano e a cosa servivano
I villaggi provenzali sono una vera delizia. Romantici, profumati e pieni di sorprese. Organizzare una vacanza per borghi francesi è sempre un successo.
Romantici e profumati! Hai condensato in due parole l’essenza dei villaggi della Provenza
In generale si tende ad associare la Provenza con i campi di lavanda fioriti, che sono un vero spettacolo. Ma è anche vero che ci sono anche tantissimi borghi bellissimi ed affascinanti da visitare. Adoro la Provenza!
A chi lo dici! Anche io adoro la Provenza e la scopro a poco a poco, fuori stagione e fuori dalle rotte più famose
Ciao! Bella guida dedicata alla Provenza! Speriamo di poter tornare a viaggiare presto
non sai quanto mi manca la Provenza!