I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

vigne dei vini di Bandol

Nascosto nell’entroterra tra Tolone e Marsiglia, il territorio dei vini di Bandol ha caratteristiche particolari che permettono la produzione di un prodotto d’eccezione.

Tra le vigne terrazzate esposte a sud di fronte al mare si celano piccoli borghi di charme e numerose cantine che meritano una visita.

Percorrendo la strada dei vini di Bandol in modalità lenta, andrete alla scoperta di un savoir-faire millenario tra i sorprendenti paesaggi vinicoli del Midi francese. Sarete conquistati dalla luce intensa della Provenza e dall’accoglienza calorosa dei produttori.

L’enoturismo può diventare uno stile di vita che mescola al piacere degli occhi, quello del palato.

I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

I vini di Bandol sono conosciuti sulle tavole dei migliori ristoranti del mondo. La posizione soleggiata, la vicinanza del Mediterraneo e la presenza costante del vento esaltano la ricchezza e la complessità dei vitigni.

Le prime coltivazioni di vigna furono introdotte, pare, dai Fenici nel VI secolo a.C.. Nel corso dei secoli i vini di Bandol arrivarono persino alla tavola di Re Luigi XV. Una terribile epidemia di filossera, nel 1870 distrusse però la maggior parte dei vigneti.

La creazione della Denominazione AOC risale al 1941 e comprendeva sei tenute vinicole che ora sono oltre sessanta.

Il territorio dei vini di Bandol copre una piccola superficie di circa 1600 ettari distribuiti su otto comuni. La produzione di vino è limitata e per godere dalla denominazione controllata di AOC Bandol, deve rispettare un rigoroso protocollo.

E’ obbligatorio ad esempio, che tutte le fasi dalla lavorazione, dalla raccolta all’imbottigliamento, si svolgano nel territorio dei comuni autorizzati. La vendemmia è rigorosamente a mano e le vigne non possono essere annaffiate anche se la stagione è molto secca.

I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

I vini di Bandol si declinano nelle tre colorazioni di rosso, bianco e rosé e sono costituiti da diverse percentuali di uve Mourvèdre, Grenache e Cinsault.

Il Bandol rosso, orgoglio dell’Aoc, ha un colore quasi granata e un aroma intenso di frutti maturi, bacche rosse, cacao e lascia spesso un retrogusto di liquirizia.

Il rosé ha il fascino conviviale di un colore pallido ed elegante. Il suo gusto raffinato è perfetto per gli aperitivi estivi “les pieds dans l’eau”.

Il bianco, forse il migliore dei tre, è per i palati più esigenti. Lo caratterizzano note fresche, fruttate e agrumate. Ottimo per accompagnare piatti di frutti di mare e formaggi erborinati.

I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

Iniziate il vostro itinerario proprio da Bandol, affascinante cittadina marinara. Passeggiate pigramente lungo il porto, approfittate del ricco mercato settimanale, scoprite le belle spiagge e le escursioni in barca alle calanques.

Godetevi un aperitivo al tramonto in uno dei tanti bar che costeggiano il lungomare e approfittate per visitare la Maison des Vins de Bandol, un’associazione che raggruppa alcuni dei produttori più conosciuti.

Dedicatevi alla visita di alcune tenute che offrono, oltre a prodotti di eccezione, anche una vista spettacolare sull’anfiteatro di vigne coltivate a terrazza.

E’ il caso dello Chateau Canadel, quasi un piccolo villaggio a gestione familiare. In estate i proprietari organizzano delle suggestive cene sotto le stelle che consentono di assaggiare e abbinare i diversi vini della cantina. La vista al tramonto sulla vallata è di una bellezza mozzafiato.

Anche il Domaine la Suffrene è una storia di famiglia. Il fondatore, M. Piche, è stato uno dei primi ad aderire alla denominazione Aoc nel 1941. E’ possibile effettuare la visita delle cantine oppure fare in autonomia una passeggiata di circa un’ora tra le vigne e gli ulivi a strapiombo sul mare.

Infine prendete la stradina che dall’imbocco del paese di La Cadière d’Azur sale fino allo Chateau Pibarnon e iniziate a godervi il paesaggio di vigne, ulivi e pini d’Aleppo cogliendo gli scorci sul mare. L’autentica bastide provenzale, una signorile villa di campagna, è la sede della tenuta vinicola, e già lo spettacolo che si gode dalla terrazza merita la sosta.

I vini sono di ottima qualità, soprattutto i rossi, decisamente di carattere.

I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

Lungo il vostro percorso alla scoperta dei vini di Bandol vi suggerisco di fare una sosta a La Cadière d’Azur, un autentico borgo provenzale di grande fascino.

Arroccato su di una ripida falesia sembra un quadro dalle proporzioni armoniose. La silhouette decisa del suo inconsueto campanile a punta e il profilo delle case che seguono il pendio , vi colpiranno da lontano.

Dalle porte antiche, le stradine salgono ripide seguendo il percorso delle vecchie mura fino alla chiesa di Saint André del XVI secolo nel cui campanile è conservata la più antica campana del Var.

Ogni giovedì mattina il mercato provenzale propone tessuti, ceste e prodotti locali come le deliziose formaggelle di capra della Fromagerie Magnaldi.

Poi arrampicatevi fino a Le Castellet, sulla sommità di una collina, con i resti dell’antico castello oggi sede del Municipio.

Il villaggio medievale di Le Castellet, uno degli otto comuni di produzione dei vini di Bandol, è uno dei luoghi più conosciuti del Var. E non solo per il circuito Paul Ricard dove si è corso anche il Grand Prix de France di Formula 1.

Le stradine che si arrampicano tortuose sulla collina, costeggiano le mura da cui si gode una vista incredibile che dalla campagna circostante arriva fino al mare. Le belle case di pietra ristrutturate con gusto circondano piazzette pittoresche circondate da platani e piccole botteghe.

I ristoranti non mancano e le sere d’estate è piacevole allontanarsi dalla mondanità della costa per torvare sotto le pergole un pò di frescura.

I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

Vi capiterà di notare che agli incroci delle strade, ci sono delle piccole costruzioni votive in pietra. Sono gli “Oratori” tipici della Provenza. Erano solitamente dedicati ad un Santo protettore o alla Beata Vergine e servivano anche a segnare le direzioni o a indicare la presenza di un pozzo.

Purtroppo molti sono andati distrutti sotto la furia della Rivoluzione ma nel comune di Le Castellet esiste ancora la Route des Oratoires dove ne restano tredici, clementi guardiani dei viandanti.

La strada degli Oratori si snoda tra le vigne tenute molto basse perché siano protette dal forte vento di maestrale. D’estate i lunghi tralci carichi di grappoli toccano il terreno e sprigionano un profumo intenso e inebriante.

I vini di Bandol, enoturismo tra terra e mare

Tengo a precisare che questo articolo non è sponsorizzato e che i suggerimenti per le tappe lungo la strada dei vini di Bandol e le opinioni sulle cantine sono assolutamente personali.

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8 Risposte
  1. Chateau Canadel?? Mi segno subito questo nome, perchè adoro le cene organizzate dai locals nei vicoletti dei piccoli borghi. Mi è capitato di partecipare ad una cosa simile a Montefiascone, altra città del vino laziale, ed p stato straordinario. Con gli scenari della Provenza sarebbe a dir poco divino!

  2. Libera

    Amo fare degustazioni nelle cantine, soprattutto nei territori che hanno una tradizione così antica e connaturata come alcune zone della Francia. In questo periodo poi, ci devono essere anche dei colori meravigliosi.

  3. Conosco molto bene questa zona della Francia ma ammetto che non sapevo niente di questo territorio e della sua produzione. Mi piacerebbe molto riuscire a passarci almeno qualche giorno per poter visitare alcune cantine e rilassarmi. Il meglio sarebbe organizzare in autunno ma sarà molto difficile.

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