I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità

santons provenzali in un mercatino

I santons provenzali, sono le statuine del presepe tipico della Provenza: rappresentano gli abitanti di un villaggio, con i loro costumi e i loro mestieri.

Quella dei santons è una tradizione che va al di là della fede e diventa simbolo dell’identità di un popolo ancora fortemente legato alle sue radici.

In Provenza, soprattutto a Natale, le tradizioni sono molto sentite e partecipate , anche dai non credenti.

I santons infatti trovano il loro posto in tutte le famiglie, anche in quelle meno religiose. Un piccolo presepe è allestito proprio accanto all’albero di Natale che non ha origini religiose.

Il presepe provenzale è tradizione più che religione e simboleggia il popolo nei piccoli mestieri quotidiani di una volta. E’ l’intero villaggio che porta doni al nuovo nato. Come si usava e si usa fare una volta nei paesi.

I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità
ph Pixbay

La Rivoluzione all’origine dei santons provenzali

Il primo presepe, si sa, fu quello di San Francesco nel 1223 al castello di Greccio.

Nei secoli successivi e soprattutto nel 1500 la tradizione del presepe divenne sempre più diffusa un pò dovunque in Europa raggiungendo livelli artistici notevoli, basti pensare al presepe napoletano.

In Francia, succede una cosa particolare. Dopo la Rivoluzione del 1789 le chiese diventano proprietà dello Stato e vengono chiuse per contrastare il potere dei religiosi.

La Provenza, e in particolare Marsiglia, però non ci sta: i cittadini desiderano continuare a manifestare la loro fede e non potendo più avere il presepe in chiesa, lo fanno a casa, di nascosto. I primi santons provenzali sono piccole rappresentazioni dei Santi , Giuseppe e Maria, realizzate con mollica di pane e carta pressata.

I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità

Fu proprio un marsigliese, Jean-Lous Lagnel , a iniziare ad utilizzare l’argilla per i santons che si diffondo poi rapidamente. Ne derivano una tradizione di devozione popolare e un’ attività artigianale ancora molto diffusa; ma soprattutto nasce un’identità provenzale in cui riconoscersi.

I santonniers e l’arte del presepe

I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità

Il santonnier crea i suoi personaggi secondo un mestiere antico che si tramanda di generazione in generazione. Modella le figure nell’argilla utilizzando un calco di gesso che lui stesso ha realizzato in modo che sia unico e riconoscibile. Poi le cuoce in forno e passa alla decorazione con colori ad acqua. Si identificano così i personaggi ai quali può dare espressioni diverse.

I mestieri sono quelli tipici di un villaggio del XVIII secolo: il fornaio, il pescivendolo, la sarta, il pastore con le sue pecore. Si ritrovano poi i personaggi delle Pastorali, gli spettacoli tradizionali che si rappresentano nelle strade e nei teatri tra Natale e la Candelora.

I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità

I personaggi dei santons provenzali

Oltre alla Sacra Famiglia, ci sono dei personaggi ricorrenti nei santons provenzali, alcuni dei quali mi sono particolarmente simpatici come il “fada”, lo scemo del villaggio che urla a tutti la buona novella. Ha le braccia alzate e il berretto da notte che non ha pensato di togliersi. Porta l’allegria dei puri di cuore.

Oppure Pistachier, sempre un pò brillo che tiene un baccalà in tasca e normalmente porta in dono la fugasse uno dei 13 dolci natalizi della tradizione provenzale.

E ancora il sindaco, i gitani (comuni soprattutto nella zona di Arles), il cieco e suo figlio che lo guida con una corda, il coltivatore di lavanda.

Una piccola folla di persone in cui ritrovare i mestieri dei propri vecchi, per riconoscersi in un’identità comune.

Nel periodo natalizio nelle principali città della Provenza si svolgono les Foires aux santons, i mercati dove acquistare nuove statuine per arricchire la crèche, il presepe.

Le più importanti sono quelle di Marsiglia lungo il Vecchio Porto, di Aix-en-Provence e di Aubagne famosa per le sue argille.

I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità

Proprio ad Aubagne, una grande esposizione permanente mette in scena più di 3000 santons che ci accompagnano in un viaggio alla scoperta dei paesaggi e delle tradizioni della Provenza.

Ritroviamo i giocatori di carte e di bocce, i lavoratori dei campi e i pastori con una cura del dettaglio davvero stupefacente. Per gli orari contattare l’Ufficio del Turismo di Aubagne.

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46 Risposte
    1. Antomaio

      In alcune città, come Aubagne, c’è una vera tradizione di lavorazione delle terre cotte. Poi ci sono piccoli villaggi come Olioulle dove si realizzano le capanne e le casette. Tutta da scoprire questa arte dei santons!

  1. Interessantissimo questo articolo, Antonella. Ho davvero appreso una cosa nuova, una tradizione affascinante della quale non avevo mai sentito parlare. Un presepe di origine laica e per di più nato come un atto di ribellione è quanto di più originale possa immaginare tra le tradizione natalizie intorno al mondo. Purtroppo non sono mai stata in Provenza, ma spero di rifarmi presto e allora, quando andrò, cercherò i santons da portarmi a casa….Almeno il fada, quello lo voglio assolutamente 😉

    1. Antomaio

      Anche per me il fada è il migliore! In fondo rappresenta tutti noi un pò “tonti” e increduli di fronte alla buona novella

  2. Non avevo mai pensato al collegamento tra Rivoluzione Francese, chiusura delle chiese e presepi, e in effetti in un contesto simile è quasi un miracolo che la tradizione si sia conservata. Il presepe mi ricorda sempre mio nonno, con cui da bambina passavamo ore ad allestire il “nostro” angolo natalizio con tanto di muschio e terra per rendere tutto più vero. Da allora purtroppo ho perso questa bella abitudine.

    1. Antomaio

      anche io da bambina passavo giorni ad allestire il presepe con luci, muschio e acqua corrente. Adesso mi limito ad una piccola natività ma non ci rinuncio mai

  3. Non conoscevo la tradizione dei santons; la trovo estremamente affascinante. Magari devo decidermi a tornare in Provenza nel periodo natalizio per poter ammirare questi presepi dal vivo!

  4. Non sapevo che cosa fossero i santons finché non ho letto il tuo articolo! Sembra moltomla tradizioni delle statue del presepe napoletano ma forse meno audaci :X
    Grazie per avermele fatte conoscere

    1. Antomaio

      hai proprio ragione, assomigliano a quelle dei presepi napoletani ma manca quello spirito e quell’ironia che sono proprio solo partenopee!

  5. Laura

    Non conoscevo affatto questa traduzione provenzale e rimango affascinata sempre dai presepi e dalla minuziosità e cura con cui sono creati, queste statuine francesi sembrano molto particolari 🙂

  6. Tra gli addobbi Natalizi dal mondo ho un paio di stauine provenzali, acquistate durante qualche inverno in quella magnifica regione. La cura e la dedizione per il presepe è paragonabile ai nostri napoletani. E la stessa cura è dedicata produzione di queste piccole e colorate opere d’arte.

    1. Antomaio

      E’ vero, la cura del dettaglio è incredibile anche nelle espressioni di stupore, gioia, smarrimento che si colgono sui volti dei personaggi

  7. Non sapevo della tradizione dei Santos in Provenza e devo dire che mi piacerebbe visitare uno dei mercatini natalizi dedicati alla vendita delle statuine… Chissà, magari l’anno prossimo!

  8. Mi piace molto la tradizione del presepe, che a casa nostra e dei miei genitori non può mancare mai. Non conoscevo i presepi provenzali, sarà che sono stata in Provenza solo d’estate, alla ricerca della lavanda e non era decisamente stagione da presepi! Un buon motivo per tornarci anche fuori stagione, per scoprire dal vivo questa piccola grande arte! Grazie per l’interessantissimo articolo! 🙂

    1. Antomaio

      anche io seppure in piccolo allestisco sempre il presepe in casa. Quelli provenzali sono molto caratteristici, un buon motivo per scoprire la Provenza fuori stagione

  9. Che meraviglia questi Santons, io adoro il presepe e quando mi capita di vedere queste piccole statuine con abiti in stoffa impazzisco. Ogni anno realizzo il mio presepe più o meno allo stesso modo, ma mi piacerebbe molto creare qualcosa di diverso ed originale.

    1. Antomaio

      io non ho ancora iniziato il mio presepe provenzale perchè so che poi diventerebbe quasi una mania! però ogni anno, ad eccezione di questo, vado a cercare le mostre e i musei dei santons

  10. Non sapevo che in Provenza si sentisse così tanto la tradizione del presepe! Penso che alla fine si possa pure discostare dalla tradizione cristiana e diventa una vera e propria opera d’arte legata alle tradizioni locali e ai mestieri di questi luoghi.

    1. Antomaio

      effettivamente i santons (a parte quelli di produzione industriale che si trovano in giro) sono una vera forma d’arte tramandata di generazione in generazione

  11. Arianna

    Che belle queste tradizioni così vive e seguite, non sapevo di questo uso in Provenza però lo trovo lodevole un modo per conservare antiche tradizioni

  12. Che bella tradizione, sono carinissimi i santoni! Ho sempre adorato i presepi in cui le statuette ritraessero persone intente a svolgere le attività di vita quotidiana. Mi associo ai provenzali che, pur non essendo troppo credenti, adorano i presepi

  13. Non conoscevo i santons nè questa tradizione così simpatica.
    È sempre curioso conoscere le tradizioni e le arti antiche. Grazie mille!

  14. Che bella cosa! Non conoscevo per nulla questa tradizione, anche se devo dire che spesso in Spagna ho visto i presepi viventi, forse per vicinanza territoriale questa tradizione è passata anche al di là del confine.

    1. Antomaio

      Ma i santons non sono viventi, sono delle statuine di argilla che inscenano i mestieri del villaggio; in Provenza non mi sembra che si facciano dei presepi viventi ma ci sono le pastorali che sono rappresentazioni corali che si svolgono all’aperto

  15. Non avevo mai sentito parlare della tradizione dei Santons … in Provenza ci sono stata più di 10 anni fa e sicuramente esistevano già è ovvio – ma non ne ho proprio ricordo. Ottima scusa per riprogrammare un viaggetto nel sud della Francia.

    1. Antomaio

      Se ci sei stata in estate sicuramente i santons non si sono fatti notare! Ottima scusa per tornarci in inverno e assaggiare anche i 13 dolci della tradizione provenzale che non devono mancare sulla tavola nataliza!!

  16. Che belle queste statuine e che splendida tradizione che ignoravo. Non siamo stati molto spesso in Francia, ma amando queste tradizioni sarà una tappa da tenere in considerazione

    1. Antomaio

      I santons sono caratteristici della Provenza, nel periodo di Natale ci sono molti mercatini ma gli ateliers specializzati li presentano aurante tutto l’anno

  17. Estremamente curioso ed interessante!!! Leggere questo articolo mette in luce una meravigliosa tradizione artistica di cui ero totalmente allo scuro.

    1. Antomaio

      le tradizioni della Provenza così diverse dal resto della Francia e per certi versi così uniche non finiscono di sorprendermi

  18. Ma che meraviglia! Ho la Provenza a due passi e non conoscevo assolutamente questa tradizione. io poi adoro i presepi in tutte le loro forme e tradizioni in tutto il mondo!

    1. Antomaio

      il presepe napoletano è più elaborato e più ricco ma alla fine, sì, si tratta di cultura popolare ed è bello poterla mantenere viva

  19. Non conoscevo queste particolari statuine, ma amo molto la tradizione del presepe. Anch’io prediligo le statuine che rappresentano personaggi popolari intenti nei loro mestieri quotidiani. Come d’altronde è proprio lo spirito del presepe.

    1. Antomaio

      esattamente così. Nell’intento iniziale di San Francesco la rappresentazione della natività era proprio questa d’altra parte Gesù si è mostrato ai pastori prima che ai magi

  20. Ho visitato diverse volte la Provenza, eppure non conoscevo i Santons! Si impara davvero sempre qualcosa e ti ringrazio di averne parlato nel tuo blog. Il prossimo viaggio in Provenza sicuramente includerà Aubagne!

    1. Antomaio

      E’ una tradizione tipicamente invernale anche se le botteghe artigianali sono aperte tutto l’anno. Se davvero capiti a Aubagne non perderti i vasi in terracotta provenzale, c’è una fornace storica dove comprerei di tutto!

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