La tradizione vuole che siano 13 i dolci di Natale che devono comparire la notte del 24 Dicembre sulle tavole provenzali.
E’ una trasposizione dell’ Ultima cena in cui i dolci rappresentano Gesù con i dodici apostoli.
La Provenza è terra di leggende, credenze e memorie e il periodo di Natale è particolarmente ricco di usanze dalle origini lontane.
Il Natale per i provenzali è una festa da celebrare nel profondo rispetto delle tradizioni.

Quali sono i 13 dolci di Natale provenzali?
Ogni borgo, logicamente, ha la sua tradizione e i dolci possono variare leggermente , ma su alcuni proprio non si discute.
Innanzitutto, i dolci di Natale devono essere tredici. Sulla tavola non possono mancare i “mendicanti“: diversi tipi di frutta secca così chiamati in onore dei quattro principali ordini monastici dei mendicanti.
L’uva sultanina rappresenta i Domenicani, i fichi secchi i Francescani, le mandorle sono abbinate ai Carmelitani e le nocciole agli Agostiniani.
Ad ogni ordine è dedicato un frutto che ricorda, nel colore, l’abito dei monaci.
Altro dolce obbligatorio è il nougat , simile al nostro torrone, che deve essere di due tipi bianco con noci e pinoli e nero al miele e mandorle.
Rappresenta le Confraternite dei Penitenti (neri e bianchi) ed entrambe le versioni sono buonissime.



Poi ci deve essere la frutta fresca : mele, pere arance e clementine, simbolo di ricchezza, il melone d’inverno, gli ultimi grappoli di uva della vendemmia e i datteri che simboleggiano i Re Magi venuti da Oriente.
Altra golosità obbligatoria sulla tavola di Natale è la pâte de coing , una gelatina di mele cotogne tagliata a cubetti.
In alcune zone si aggiungono i frutti canditi e i calissons, i dolci tipici della città di Aix-en-Provence.
per saperne di più sui calissons: I calissons la prelibatezza di Aix-en-Provence
Infine, il dolce natalizio più tipico della regione: la pompe a l’huile.
Si tratta di una sorta di focaccia dolce a base di farina, lievito e olio d’oliva, aromatizzata ai fiori d’arancio. Un sapore tipicamente mediterraneo che, con piccole varianti è conosciuto anche come fugasse o gibassié.
Deve tassativamente essere spezzata, come Gesù spezzò il pane, e mai tagliata perché porta male.
Nei presepi provenzali è sempre la statuina (il “santon”) di Pistachier a portare in dono la fugasse. Un personaggio tipico provenzale: chiacchierone e un pò bizzarro ma dal cuore d’oro.
per conoscere la storia dei santons provenzali: I santons provenzali, simbolo di tradizione e di identità
La cena di Natale in Provenza
I tredici dolci di Natale devono essere serviti dopo la cena della Vigilia , e prima della Messa di mezzanotte. Resteranno sulla tavola per tre giorni coperti con i lembi della tovaglia per permettere agli angeli e ai morti di venire ad assaggiarli.
La tradizione vuole che le Gros Souper – la cena di magro della vigilia – sia composta da sette portate a simboleggiare i sette dolori della Vergine.
La tavola di Natale, inoltre, deve essere apparecchiata con molta cura e i piatti disposti su tre tovaglie candide sovrapposte.


Sopra ci saranno tre candelabri e tre coppette che contengono lenticchie e grano di Santa Barbara messo a germogliare su un piattino il 4 dicembre, giorno di Santa Barbara.
Il pane deve essere spezzato e diviso in tre parti e la tavola deve prevedere anche un posto per il “povero”, l’ospite inaspettato. Una volta la sera di Natale la porta di casa non si chiudeva mai a chiave.
Le tradizioni di Natale in Provenza iniziano il 4 dicembre giorno di Santa Barbara, e si concludono il 2 febbraio con la Candelora, quando a Marsiglia si benedicono le deliziose navettes.
Ringrazio l’Office des Affaires Provencales del Comune di Aix-en-Provence per le dettagliate informazioni sulle tradizioni della Provenza e per l’utilizzo delle immagini.
Ma che meraviglia! Un articolo che ha tutto il sapore speziato e caldo tipico del Natale, leggendo, lo si percepisce nettamente… E sale la voglia di arrivare il più velocemente possibile al 25 dicembre!
la giornata nebbiosa mi fa davvero venire voglia del calore di Natale
Adoro leggere delle tradizioni natalizie in giro per il mondo! Quel periodo è ricco di piatti tipici che provengono dall’antichità ed un mix di tradizioni fuse tra loro 🤗
un mix di storia, leggenda, tradizioni, religione e superstizione, c’è davvero tutto!
Grazie Antonella per questo articolo, non sapevo che le tradizioni natalizie in Provenza fossero così tanto ben sentite 🙂 Che meraviglia iniziare i primi di dicembre e finire a febbraio… ormai, quindi, manca pochissimo a Santa Barbara!
E’ una regione particolare, la Provenza, e anche le tradizioni sono diverse da quelle del resto della Francia, i provenzali rimangono un piccolo regno a parte.
Che post goloso, l’ideale per iniziare a respirare un po’ di aria natalizia!
Siamo a un passo dal Natale ormai!
Mi sembra di sentire il profumo delle cose buone su quella tavola, soprattutto di quella sorta di focaccia che assaggerei molto volentieri!
Questo tema mi incuriosisce molto perché dalle mie parti (in Piemonte) non esiste una tradizione legata ai dolci natalizi, che invece è presente in altre zone d’Italia e all’estero. Forse siamo più forti con i piatti salati e meno con i dolci… o magari sono io a non esserne a conoscenza!
cara Silvia, in Piemonte ci sono talmente tante cose buone che è Natale tutti i giorni!
Confermo, in Piemonte non si usa! Pandoro o panettone e va bene così! Forse però tradizioni a parte preferisco: da non amante dei dolci tredici forse sono troppi!
In realtà, come hai letto, non si tratta di veri e propri dolci ma per dessert si intende anche la frutta fresca e secca.
La bontà dei dolci provenzali <3 io adoro i biscotti, non ho mai assaggiato le bontà da te descritte, ma mi hai fatto venire una gran fame… conta? XD
E’ tutto buonissimo anche se, sinceramente, il nostro torrone batte di gran lunga il nougat provenzale!
Minhai veramente stupito ed incuriosito con questa cena natalizia provenzale, la frutta fresca non manca neanche sulla nostra tavola a natale!
anche io la prima volta che ho sentito parlare di ben 13 desserts mi sono incuriosita e soprattutto ingolosita!!! In alcune pasticcerie vendono delle belle confezioni che li comprendono tutti, una vera bomba calorica
I calisson me li ricordo! Le mie cugine sono nate a Parigi e quando eravamo piccole me ne portavano sempre una scatola. Buonissimi!
io li adoro!
Avevo letto di questa tradizione e so che ci vogliono anche un paio di giorni a preparare i 13 dolci tradizionali. Io sarei curiosa di vivere una tradizione così.
purtroppo anche questa tradizione come molte altre si sta via via perdendo nelle famiglie , per fortuna ultimamente le “proloco” le stanno rivalutando
Stupendo questo articolo! 🙂 Adoro leggere e conoscere tradizioni…e quelle legate al Natale sono sempre le mie preferite. Ps: la focaccia deve essere buonissima!
Confermo: la pompe à l’huile è veramente buona, io quando la trovo la mangio anche in estate!
Amo le tradizioni natalizie ed ogni anno cerco di scoprirne di nuove. Questa è molto interessante, ma abbastanza impegnativa nella sua preparazione 🙂
Credo che ormai nessuna famiglia prepari la tavola di Natale in quel modo però i dolci ci sono spesso magari non tutti
Non sono mai stata in Provenza a Natale (di solito parto il 30 dicembre e torno a casa il 7 gennaio). Ma il profumo dei dolci e le atmosfere natalizie sono meravigliosi. Però confesso che non conoscevo tutte queste tradizioni.
E’ una tradizione solo natalizia, dal giorno dopo i 13 desserts spariscono dalle pasticcerie e vengono presto sostituiti dalla “galette des rois” una ciambella dolce decorata con frutta candita (ovvio..) che si mangia all’Epifania
Che voglia di Natale mi infonde questo articolo! Amo questo periodo dell’anno, e adoro scoprire le tradizioni natalizie dei vari paesi. Mi sembra di percepire il dolce aroma di queste pietanze provenzali!
Anche a me piace tanto il Natale ed è proprio il periodo giusto per scoprire le tradizioni
Adoro il Natale, ma soprattutto adoro i dolci, non ti nascondo che adesso li vorrei provare tutti. Quando si tratta di dolci non mi tiro mai insietro.
c’è da farsi venire il diabete!
ammetto che dal titolo mi aspettavo una lista di dolci del Natale, ma poi ho trovato tante delizie comunque come frutta secca e fresca che a me piacciono molto rispetto ad esempio ad un pandoro che poco soddisfa il mio palato
in effetti in francese il dessert comprende anche la frutta e non solo i dolci veri e propri. Inoltre fino a non molti anni fa la frutta, in particolare le arance o la frutta secca, era una vera rarità e compariva sulle tavole giusto per Natale
I piatti della tradizione sono quelli che provo sempre con più piacere. Ad esempio mi ha colpito subito la focaccia dolce che divorerei facilmente ne sono più che certa. Anche la frutta e la frutta secca ( noci, nocciole e pistacchi soprattutto) mi fanno impazzire e per Natale sono un must anche da noi!
la focaccia dolce è veramente buonissima!
Mi piace un sacco scoprire le tradizioni culinarie degli altri paesi , questa natalizia provenzale non lo conoscevo. È stato molto interessante scoprirla
e’ molto particolare soprattutto perchè i desserts sono ben 13!
Bellissimo questo articolo, significati e usanze che non conoscevo! I fichi secchi, l’uva sultanina, mandorle e nocciole, in onore dei monaci, sarà per lo stesso motivo che sono così presenti anche sulle nostre tavole natalizie? chissà!
sai che me lo sono chiesto anch’io!? Però in realtà da noi non ne ho mai sentito parlare
Davvero un articolo interessante, non conoscevo questa tradizione! Dopo tutti questi dolci, direi che uno può saltare la cena e passare direttamente al dessert 😉
concordo! anche perchè le sette portate di pesce e verdure….
Adoro il Natale tra lucine e tradizione i dolci poi completano l’atmosfera magica. Molto interessante questo articolo!
Grazie, è una tradizione ancora sentita in Provenza
Anche solo guardare le foto, mi ha fatto venire l’acquolina in bocca; questi dolci devono essere sensazionali, proprio da provare!
Nel periodo di Natale si trovano delle confezioni con gli assaggi di tutti e 13 i dolci della tradizione
Il rito del grano messo a germogliare il giorno di Santa Barbara me lo faceva fare mia nonna quando ero bambina. Anche se andiamo spesso in Provenza, non abbiamo mai avuto modo di vedere questa regione durante le festività natalizie. Dovremo rifarci!
A Natale la Provenza si anima con le pastorali, i mercatini dei santons e le vetrine piene di dolci della tradizione, è un periodo molto bello per visitare la regione e lo consiglio soprattutto a te che la conosci bene in altre stagioni
Non pensavo che la tradizione natalizia fossi così sentita anche in Provenza! Che bello conoscere questi usi e costumi di terre non così lontane, mi è proprio piaciuto il tuo articolo!
La Provenza mantiene moltissime tradizioni, quelle natalizie sono particolarmente sentite
Con il tuo articolo, oltre a farmi venire l’acquolina in bocca, mi hai anche fatto pensare a quanto deve essere bello il Natale in Provenza!
Le tradizioni sono molto sentite ed è bello vedere nei negozi di dolci le scatole già pronte che i tredici desserts per la tavola di Natale! Io adoro la fugasse!
Adoro scoprire le diverse tradizioni nel mondo. Quest’articolo poi mi ha fatto venire l’acquolina in bocca. Devono essere dei piatti deliziosi, spero presto di poterli assaggiare!
sono dolci in realtà abbastanza poveri e si trovano in Provenza solo nel periodo di Natale ad eccezione della fugasse che a volte si vede nelle pasticcerie anche in altre stagioni
Noi in Oltrepò Pavese abbiamo la sera delle sette cene l’antivigilia. Simboleggiano però i peccati capitali. Bellissimo vedere come tante tradizioni si somiglino!
Davvero, alla fine nei Paesi del Mediterraneo le tradizioni si avvicinano molto a testimoniare che non siamo poi tanto diversi