Una storia strana quella del borgo di Lacoste, destinato a passare dalla proprietà di un Marchese libertino a quella di uno stilista eccentrico.
Lacoste si trova in una delle zone più belle della Provenza, il Luberon di cui vi parlo nel post : Itinerario in Luberon, nel cuore della Provenza e il suo fascino indubbio ha conquistato da sempre artisti ed esteti.
La rocca sui cui sorge il castello un tempo abitato dal Marchese de Sade e le strette vie acciottolate che vi si arrampicano, sono bellissime e piene di carattere.
Io l’ho visitato l’ultima volta in inverno e mi sono innamorata delle sue pietre , dei suoi contrasti di luce e dei suoi silenzi.

Il Marchese de Sade e il castello di Lacoste
La famiglia De Sade, originaria di Avignone, ha fatto parlare di sé già dal XII secolo. Pensate che Laura, l’amore sublime di Petrarca , era una De Sade che viveva alla Fontaine de Vaucluse quella delle “chiare, fresche, dolci acque”.
Il suo esponente più famoso è però senz’altro Donatien- Alphonse- François meglio conosciuto come Marchese de Sade.
In occasione delle nozze di Alphonse con Renée Cordier, il padre gli regala il castello di Lacoste, il Marchese de Sade diventa Signore di Lacoste ed inizia ad abbellire la sua dimora.
Ben presto però il Marchese cede ai suoi istinti libertini e inanella una serie di arresti con le accuse di blasfemia e profanazione.
Quando non era in prigione De Sade stava al Castello di Lacoste dove aveva fatto costruire il suo “teatro”. Le sue opere erano incentrate su di una sessualità al limite della violenza. Il piacere significava per lui dare sofferenza, da cui la parola sadismo dal suo nome.
Si racconta che nei sotterranei della fortezza di Lacoste si lasciasse andare a orge e festini a cui costringeva a partecipare anche la moglie e che sfociavano in torture e crudeltà.

Era un personaggio strano De Sade: un nobile perseguitato dalla monarchia perché rivoluzionario e imprigionato alla Bastiglia durante la Rivoluzione perché di famiglia aristocratica.
Dopo un grave fatto di sangue che coinvolse quattro prostitute di Marsiglia, i gendarmi piombarono al castello di Lacoste e trascinarono De Sade in prigione per l’ultima volta.
Non rivedrà più il suo castello che cadde completamente in rovina: dei fasti leggendari del Marchese De Sade non resterà che un ritratto. Dopo la Rivoluzione diventerà una cava di pietra e passerà nelle mani di molti proprietari.
Pierre Cardin, il nuovo Signore del borgo di Lacoste
Nel 2001, lo stilista di origine trevigiana e naturalizzato poi francese, Pietro Costante Cardin, acquista il Castello di Lacoste e con un importante investimento ne inizia la ristrutturazione.
Chissà perché lo stilista, già proprietario della dimora di Casanova a Venezia, si innamora del castello che ospitò De Sade a Lacoste?
La sua idea era quella di trasformare il borgo di Lacoste nella “Saint-Tropez della cultura” e istituisce un festival dedicato al teatro.
Dopo il castello, Cardin inizia ad acquistare anche negozi e abitazioni di Lacoste offrendo ai proprietari prezzi molto più alti di quelli di mercato e causando di fatto lo spopolamento del paese.
La panetteria e la drogheria diventano le vetrine di una galleria d’arte, gli appartamenti ristrutturati e lasciati vuoti dovranno ospitare gli ospiti vip in occasione delle manifestazioni ma di fatto per la maggior parte dell’anno Lacoste è un paese fantasma.

Senza i caffé, i negozi e soprattutto senza le persone, Lacoste si è spento: un borgo bellissimo ma quasi finto.
Gli abitanti rimasti non nascondono il loro malcontento e accusano Cardin di aver “ucciso il paese” avendo ormai ben 47 case , negozi, locali e terreni di sua proprietà.
Lo stilista dal canto suo non capisce e definisce ingrati coloro che lo criticano e pensano che abbia costruito un paese per ricchi. La sua morte arriva nel dicembre del 2020 in piena pandemia e il futuro del borgo di Lacoste è ancora sospeso nella sua immobile bellezza.

Perché visitare il borgo di Lacoste
Ho scoperto Lacoste alcuni anni fa durante un tour in Luberon, e sono rimasta colpita dalla sua fierezza e dalla sua unicità anche se, devo ammettere, mi è sembrato un paese disabitato.
Non sapevo nulla della polemica su Pierre Cardin e i suoi acquisti neppure il mese scorso quando ho voluto tornare in quel borgo dal fascino così inusuale.
Fuori stagione è normale che molti locali siano chiusi e che le seconde case siano disabitate e non mi sono stupita più di tanto delle strade deserte e silenziose. Anzi ne ho apprezzato la calma.

Lacoste è un borgo piccolissimo dominato da uno sperone roccioso su cui sorge il suo castello. Il panorama è sicuramente una delle ragioni per cui merita di essere visitato. Dalla spianata del castello – su cui sono allestite anche delle inquietanti sculture moderne che ritraggono il Marchese de Sade – si gode una vista meravigliosa sui rilievi della Vaucluse e sul Mont-Ventoux.
Le porte medioevali, la pietra chiara delle case, i ciottoli delle strade rendono la passeggiata a piedi un vero piacere alla ricerca di angoli poetici.
Le antiche dimore storiche, abilmente ristrutturate, raccontano la loro nobiltà e la luce invernale tra i rami spogli gioca con un cielo che è sempre e comunque blu.

Il silenzio delle strade non disturba ma invita a apprezzare le piccole bellezze, la Piazza della Chiesa di Saint Trophime, il Beffroi, la torre medioevale, il palazzo del Municipio e anche la bella costruzione del Café de France all’entrata del paese.
Sulla collina di fronte a Lacoste si scorge Bonnieux, decisamente più vivace con il suo mercato, i bar e i ristoranti con i tavolini all’aperto.
Infine, in Luglio le campagne intorno a Lacoste si tingono di viola e il profumo della lavanda pervade l’aria.

Non avevo mai sentito parlare di questo paese, ma sembra molto carino, almeno a giudicare dalle tue foto. La presenza di queste due grandi figure lo rende ancora più affascinante!
E’ un villaggio piccolissimo, uno dei tanti magici del Luberon
Segno subito questa tappa. E’ esattamente il genere di borgo in cui mi piace camminare a passo lento, perdendomi tra gli scorci inediti e antichi. Bellissimo!!
Lacoste è davvero a passo lento, lentissimo direi soprattutto in inverno ma davvero molto affascinante
Che storia interessante mi hai fatto scoprire! Spero davvero che questo borgo incantevole possa trovare il modo di continuare a vivere perchè sarebbe un peccato che venisse lasciato andare in rovina.
credo che si dovrebbe trovare la mediazione tra gli abitanti e gli eredi di Pierre Cardin che hanno visioni completamente diverse circa il futuro del borgo
Due personaggi curiosi quelli che si sono innamorati di questo borgo. Sicuramente il più particolare è De Sade, una sorta di “quasi serial killer” dei tempi che furono.
Per quanto riguarda Cardin, ha probabilmente avuto il merito di dare nuova vita al borgo, anche se forse la gente del posto non ha apprezzato.
infatti mi sono sorpresa che un borgo così piccolo potesse vantare due “signori” così illustri e così diversi… qualcosa di affascinante tra le sue vecchie pietre deve esserci per forza!
Che storia triste quella dello spopolamento di Lacoste per via degli investimenti immobiliari di Pierre Cardin. Va bene ristrutturare e voler creare un festival culturale, ma senza le persone difficilmente un progetto del genere può avere successo
esatto! l’errore fatto da Cardin o dai suoi consiglieri è stato quello di escludere la popolazione locale dal progetto di riqualificazione del loro stesso paese. Ti aggiornerò su come è andata a finire perché Lacoste mi piace molto e ho intenzione di tornarci
Mentre guardo le tue foto e leggo le tue parole non faccio che pensare al silenzio che deve respirarsi nelle vie di Lacoste, che pace che si intuisce!
In inverno il silenzio è sovrano! Penso che in estate, complice anche il festival della letteratura organizzato dalla fondazione di Cardin, ci sia più movimento
Non conosco questa zona ma leggendo il tuo articolo mi sembra davvero interessante. Questo piccolo borgo poi è un vero gioiello capisco perchè Pier Cadin se ne sia innamorato.
Ha una bellezza strana, Lacoste, che ti conquista e ti impaurisce allo stesso tempo
Che storia curiosa sensuale e affascinante che ci hai raccontato, mi è piaciuto tantissimo leggerlo
che bello l’aggettivo “sensuale”, in effetti c’è davvero qualcosa di sensuale e di carnale nel fascino di Lacoste!
Cosa ne sarà dei possedimenti di Cardin? Non possono essere ridati in mano alla città così da riqualificare il borgo?
Sicuramente avrà il suo fascino anche adesso, ma ne gioverebbero anche gli abitanti se le strade e le case si ripopolassero.
ho letto qualcosa sul giornale locale ma a parte le polemiche non ci sono novità sul futuro del borgo, spero anche io che si ripopoli perchè è davvero un un luogo bellissimo
Mi immagino già la bellezza di questo luogo, così piccolo e silenzioso, mi hai fatto conoscere un luogo che non conoscevo né tantomeno ero al corrente delle frequentazioni di tali personaggi, interessante e buono a sapersi, da inserire in un prossimo giro da quelle parti
la Provenza no finisce di stupirmi e più la frequento scopro che molti personaggi famosi e ambigui l’hanno scoperta e amata prima di me
Un borgo davvero suggestivo: piccolo, ma ricco di meravigliosi scorci. Proprio come piacciono a me!
Non vivo lontano dalla Provenza, eppure non ho avuto ancora l’occasione di visitarla! Sicuramente è nella mia lista!
il giorno che ho fatto le foto c’era una luce incantevole come solo in Provenza può essere
Una storia decisamente particolare, soprattutto quella di De Sade. Non sapevo che Pierre Cardin fosse una sorta di “signore del borgo”. Posso capire perché gli abitanti hanno spopolato, come si fa a vivere in un paese, soprattutto se piccolo, se i prezzi sono alti, i negozi diventano gallerie d’arte e non ci sono nemmeno più i caffè? Peccato davvero perchè sembra un bel borgo…magari ora che lo stilista non c’è più il paese si riprenderà!
ma in realtà il borgo è comunque molto bello e d’estate diventa anche vivace. Speriamo che le persone di Lacoste continuino a vivere il loro paese