Non è un caso se il Parco Nazionale del Chobe è chiamato anche la “Terra dei giganti”. Qui si trova il più grande gruppo di elefanti di tutta l’Africa, composto da quasi 100.000 esemplari che si muovono liberamente in una natura incontaminata e ricchissima di biodiversità.
Il Chobe National Park si trova nel nord est del Botswana ed è una delle principali destinazioni africane. Con un pò di fortuna si possono incontrare tutti i “big five” anche se i rinoceronti sono davvero rarissimi.
Non mancano però zebre, impala e kudu. E dove ci sono gli erbivori, si sa, ci cono anche i predatori : leoni e iene maculate sono avvistamenti piuttosto comuni.
Oltre 450 specie di uccelli tra cui la bellissima aquila pescatrice e la Bateleur eagle, popolano le rive del fiume. Il kori bustard, il più grosso uccello africano in grado di volare, il pin tailed whydahs con la sua splendida coda e il coloratissimo carmin bee eater fanno del Chobe un paradiso per i bird-watchers.
Un safari di alcuni giorni alla scoperta delle diverse zone del Chobe è assolutamente da inserire se pensate ad un viaggio in Botswana.

Il Chobe National Park è stato istituito nel 1968 ma già dal 1961 la Chobe Game Reserve proteggeva gli elefanti di quest’area dai cacciatori di avorio. La zona era abitata originariamente dai Boscimani e fu poi (ri)scoperta da Livingstone durante la sua spedizione alle Cascate Vittoria. Fino all’inizio del secolo scorso era parte dell’Impero Britannico così come gli attuali Zambia e Zimbabwe.
Per saperne di più sulla storia di Livingstone e la sua scoperta delle Victoria Falls, potete leggere il post:
Victoria Falls, la meraviglia del fumo che tuona
Gli habitat del Parco Chobe
Il Parco prende il nome dal fiume Chobe che segna il confine con la Namibia, e comprende una superficie di 10.700 chilometri quadrati della sezione settentrionale del gigantesco deserto del Kalahari.
E’ composto da diversi ecosistemi ciascuno con la sua atmosfera, la sua vegetazione e la sua specifica popolazione di animali. Pianure alluvionali, boschi di latifoglie, immense praterie e infinite foreste di alberi di mopane sono l’habitat di una quantità inimmaginabile di animali.

Conoscere la differenza tra le aree principali, vi può aiutare nella scelta del soggiorno e del tipo di safari che volete fare.
- Serondela/Chobe Riverfront, è la zona più facilmente accessibile e quindi la più frequentata. Si possono avvistare moltissimi animali, soprattutto elefanti.
- Savuti, è una regione remota nella parte meridionale del Parco Chobe. Leoni e leopardi popolano un paesaggio brullo e incredibilmente affascinante
- Linyati Marsh: durante la stagione delle piogge le piste fangose lungo la riva del fiume sono impraticabili ma nella stagione secca enormi mandrie di elefanti approfittano dell’abbondanza di acqua.
- Nogatsaa, difficilmente raggiungibile in autonomia a causa del suolo argilloso, questa è anche la regione in cui gli animali sono più schivi.

Io ho scelto di concentrarmi sulle prime due aree e devo dire che al Savuti abbiamo potuto veramente apprezzare l’essenza dell’Africa con avvistamenti emozionanti.

Chobe Riverfront
La parte all’estremità orientale del parco al confine con Namibia e Zimbabwe, è la più visitata. L’accesso è a pochi chilometri dalla cittadina di Kasane ed è molto pratico per chi viaggia in autonomia. Questo comporta un certo affollamento di turisti tanto che in passato l’ingresso per i self drivers era possibile solo dalle 9,00 alle 14,30, l’orario peggiore per l’avvistamento degli animali. Non sono però sicura che la regola sia ancora valida.
La concentrazione di animali, soprattutto nella stagione secca (da aprile a ottobre) è eccezionale grazie all’abbondanza di acqua che invece scarseggia nelle zone più interne del parco.
Nel fiume Chobe vivono numerosissimi ippopotami e coccodrilli. Le piane rigogliose sono popolate da mandrie di zebre, bufali ed elefanti, tantissimi elefanti che si spostano in cerca di erba e acqua.
Non avrei mai immaginato che questi enormi pachidermi si potessero rivelare così agili nell’attraversare i corsi d’acqua e così giocherelloni nel gettarsi addosso fango e sabbia. In realtà è un modo per proteggere la pelle dal caldo, ma vedere i piccoli rotolarsi nelle pozze e imparare ad utilizzare la proboscide come annaffiatoio è stato davvero divertente.

Oltre al safari che, se non avete un’auto a noleggio, può essere organizzato dal vostro lodge, vi consiglio una gita in barca sul fiume. Per me è stata una bellissima esperienza. Ho potuto osservare da vicino gli animali, scoprire un’immensa varietà di uccelli e, soprattutto, godere di un tramonto mozzafiato.
Per l’alloggio, a Kasane potrete trovare un’ampia scelta di guest houses e lodge per tutte le tasche. Noi abbiamo scelto il Jackalberry Chobe, un campo tendato molto confortevole sulla riva del fiume. Ogni sera al tramonto un gruppo di ippopotami veniva a pascolare proprio sotto la nostra veranda per poi buttarsi in acqua e sparire a nuoto nella corrente.

Savuti, il canale che non c’è
Il Savuti (o Savute) è l’area più selvaggia e remota dal Parco Chobe, prende il nome da un grade lago preistorico poi prosciugato. Le praterie aperte e la grande quantità di predatori hanno reso i game drives al suo interno rinomati per la loro drammatica spettacolarità.
I paesaggi aridi e sabbiosi sono di una bellezza inquietante. Gli alberi secchi, i rami spezzati e le gigantesche carcasse di elefanti sbiancate dal sole sembrano usciti da una visione apocalittica e incredibilmente coinvolgente.
E poi c’è il misterioso ed enigmatico Savuti Channel che si riempie e si svuota senza un’apparente connessione con la quantità di pioggia che cade nella stagione. Dopo molti anni in cui è stato completamente arido, l’acqua aveva fatto la sua comparsa alcuni anni fa per poi sparire di nuovo. Adesso il letto del fiume è quasi impercettibile, al suo interno si passa con le jeep e vi crescono gli alberi.

I leoni del Savuti sono bellissimi, agili, forti e in salute, in grado anche di cacciare nell’acqua. Non è raro, in questa zona del Chobe, che grossi gruppi di leoni riescano a predare gli elefanti adulti che si spostano in branchi soprattutto nei periodi di maggiore siccità. A noi è capitato di vedere una famiglia di leoni cibarsi di un elefante morto di stenti a pochi passi dalla pozza di acqua.
Anche la lotta tra leoni e iene maculate per contendersi la preda è uno spettacolo frequente tra l’erba alta della savana.
Il rapporto con l’uomo è difficile in Africa: i leoni attaccano gli allevamenti e i contadini li uccidono. Ad alcuni leoni è stato messo un collare che ne segnala la posizione, quando si avvicinano agli insediamenti umani scatta un avvertimento in modo che il bestiame sia messo al riparo: prove tecniche di convivenza.

Il massiccio monolite che spunta dalle sabbie del Savuti, è conosciuto come Leopard Rock dato che a volte questi timidi felini si rifugiano tra i suoi alberi per nascondere le prede. Nonostante lo abbiamo circumnavigato in lungo e in largo, non abbiamo avvistato nessun leopardo.
Altra meravigliosa caratteristica dei questa parte occidentale del Parco Chobe sono i bellissimi e vecchissimi baobab, veri simboli dell’Africa. Il diametro dei loro tronchi può arrivare anche a sette metri e i rami spogli protesi nel cielo per gran parte dell’anno sembrano quasi delle radici. La leggenda narra infatti che un albero di straordinaria bellezza abbia osato sfidare il cielo. Quest’ultimo per rabbia lo sradicò e lo ripiantò capovolto.

A differenza del Chobe Riverfront, il Savuti è difficilmente raggiungibile se si viaggia in autonomia, soprattutto nella stagione delle piogge quando le piste diventano impraticabili. Il modo migliore per arrivarci è con i piccoli aerei in grado di atterrare sulle air strips della savana. L’esperienza è davvero simpatica e incarna il vero spirito di avventura di chi frequenta questa parte di Africa.
Il campo tendato in cui abbiamo soggiornato, il Savute Safari Lodge, è stato recentemente ristrutturato in uno stile afro-scandic molto elegante e originale.
Gli enormi gruppi di elefanti che ogni sera si contendevano la poca acqua della pozza artificiale davanti alle tende ci tenevano compagnia per tutta la notte con i loro barriti profondi. La guida preparatissima e gli ospiti internazionali con cui scambiare impressioni intorno al fuoco del campo, hanno reso quei giorni davvero indimenticabili.

Un’altra incredibile destinazione del Botswana è il Delta dell’Okavango, il fiume che sparisce nelle sabbie del Kalahari e crea un zona di canali in cui avvistare moltissimi animali. Ve lo racconto nel post qui sotto:
Mamma mia che esperienza fantastica, vorrei proprio essere lì.
Non ho ancora pianificato un viaggio da queste parti, causa costi piuttosto impegnativi (noi siamo in 4) ma leggere i tuoi incontri con i big five mi ha di nuovo accesso la fantasia. Proverò a cercare qualche soluzione accessibile
Il viaggio in Botswana è economicamente impegnativo, non posso negarlo. Con i safari mobili, che spostano le tende ogni notte, si riesce a risparmiare un pò. la bellezza della natura è impareggiabile
Dormire in un lodge e poter vivere un’esperienza così autentica, a stretto contatto con la natura selvaggia della zona, deve essere straordinario. Non ho mai pensato di organizzare un viaggio simile perchè mio marito non prende l’aereo, ma mi sto innamorando sempre di più di questa terra. Magari ci vado da sola!
Purtroppo l’aereo è necessario per raggiungere il Botswana ma ti garantisco che la bellezza della natura e la vicinanza con gli animali vale ogni secondo di volo
Un avventura africana con sistemazione in lodge e safari è un sogno che culliamo da molto tempo. Ma prevedo ci vorrà ancora qualche anno, nel frattempo assorbiamo tutte le informazioni e consigli di tutti quelli che sono riusciti a realizzare questa impresa. Quindi grazie per la tua testimonianza, è stato molto intenso anche così!
Era un sogno anche per me, dopo una piccola esperienza in Tanzania alcuni anni fa, ho aspettato di realizzarlo ed è stato bellissimo
Un altro Parco incredibile, il Chobe, che non si può non visitare quando si giunge in Botswana! Gli elefanti sono maestosi e imponenti e sicuramente chi ne è appassionato qui si può davvero divertire tra foto e safari!
Gli elefanti che ho visto al Chobe sono di una bellezza e di una maestosità indescrivibile e poi la varietà di paesaggi di questo parco è pazzesca