I sassi di Matera sono la testimonianza di un’interazione perfetta tra storia e natura. La loro bellezza violenta e quasi irreale mi ha colpito al cuore. Un passato difficile e un eccezionale riscatto che mi hanno incuriosito e commosso.
L’architettura straordinaria di Matera e dei suoi sassi creano un paesaggio unico al mondo fatto di grotte, cisterne e cunicoli. Le case sono intersecate le une alle altre e nella loro profondità sembrano nascondere il segreto magico di un mondo primitivo.
I sassi di Matera sono stati il simbolo del degrado sociale di un Sud impoverito e abbandonato. Poi le Nazioni Unite li hanno inseriti tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Infine, nel 2019, Matera diviene capitale europea della Cultura e il mondo inizia a conoscerla per quello che è.
Abitati dall’inizio del mondo, i sassi, continuano ad evolversi restando immutati.

I sassi di Matera: una storia antichissima
Pare che già nell‘età del bronzo le popolazioni lucane vivessero nelle grotte scavate nel tufo praticando caccia, pastorizia e agricoltura.
Quasi ignorata dai romani, Matera diviene nel Medioevo un centro di scambio tra Oriente e Occidente. I due insediamenti, il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, iniziano a delinearsi ai lati del colle della Civita.
All’interno delle mura della città alta sorgono gli edifici religiosi e pubblici mentre fuori, a digradare verso il torrente Gravina, si sviluppano le abitazioni rurali.
Nel 1270 termina la costruzione della Cattedrale e nei secoli successivi Matera vive un periodo di splendore. La parte alta del Colle della Civita si arricchisce di chiese e palazzi nobiliari. La vita pubblica si sposta in Piazza del Sedile e la città è animata da botteghe e artigiani.
I braccianti continuano a scavare le proprie case nel tufo.

Intorno al 1600 inizia a svilupparsi quella che ancora oggi si chiama “Matera in Piano”, ovvero quella parte di città costruita lungo la gola che sovrasta i sassi e di fatto li condanna all’abbandono e all’isolamento.
Il nuovo assetto urbanistico provoca l’abbandono dei vecchi centri della vita sociale. Le chiese rupestri non più utilizzate divengono stalle, magazzini, alloggi.
Nel 1800 la confisca dei beni della chiesa peggiora ancora di più le condizioni dei contadini. Le categorie più povere infatti non potevano accedere alla vendita e le terre finirono nelle mani di nobili e borghesi. Ai contadini non restava neppure il diritto di utilizzo dei pascoli.

Matera vergogna nazionale
Intanto la popolazione aumenta senza un adeguato piano urbanistico. Nelle grotte si scava per creare nuovi ambienti, si cancellano e si modificano gli spazi per avere un luogo in cui vivere.
Anche se nel 1927 Matera diventa capoluogo di provincia, la condizione abitativa dei rioni dei Sassi, continua a degenerare.
Nel dopoguerra la situazione è insostenibile. Le 30 mila persone che abitano nei sassi vivono in condizioni igienico sanitarie terribili. Nelle case manca l’acqua, la corrente, si vive in promiscuità con gli animali e la mortalità infantile raggiunge il 40%.
La realtà dei sassi di Matera viene denunciata dal romanzo Cristo si è fermato a Eboli, scritto da Carlo Levi nel 1935 mentre si trovava al confino per le sue idee antifasciste.
Il romanzo porta alla luce la “questione meridionale” descrivendo con crudezza la realtà di una vita al limite dell’umano. La descrizione dei visi rassegnati e dei bambini morenti che vivono in “spelonche trogloditiche” smuove le coscienze.
Togliatti definì i sassi “una vergogna nazionale” e De Gasperi promulgò una legge che ne prevedeva lo sgombero.
La popolazione venne costretta ad abbandonare le grotte per trasferirsi nelle nuove abitazioni appositamente costruite che avevano sì acqua corrente e servizi igienici, ma non tenevano conto di molte implicazioni sociali ed emotive.
Pe evitare che i contadini tornassero ai loro sassi, le entrate furono murate e nuove costruzioni sorsero a nascondere la vergogna.
Purtroppo il trasferimento nelle nuove abitazioni coincise con l’abbandono della terra: i contadini si trasformarono in operai e la millenaria civiltà contadina andò irrimediabilmente perduta.

Com’era la vita nei sassi
Le grotte scavate nei sassi di Matera erano ricovero sia per le persone che per gli animali. Le case-grotta-stalla avevano un unico vano da cui si accedeva da un’apertura frontale. La luce del sole entrava solo da quella apertura e da una piccola finestrella sopra la porta. Muli, cavalli e galline condividevano lo spazio con le famiglie di solito numerosissime che dormivano su di un materasso di foglie di granoturco.
Una specie di comò con grandi cassetti serviva per riporre gli oggetti e si trasformava, all’occorrenza, in culla per i neonati. Al centro del tavolo, poco distante dal giaciglio, tutti mangiavano dalla stessa scodella.

Gli ambienti verso il fondo della grotta erano stalla, letamaio e magazzino.
Ogni giorno all’alba gli uomini uscivano con gli animali per raggiungere i pascoli. Donne, bambini e anziani restavano nello spazio antistante la grotta. Questi cortili, detti, “vicinati”, erano il centro della vita comunitaria. Le famiglie di uno stesso vicinato avevano rapporti profondi di amicizia e reciproco sostegno.
Durante la visita della città si possono visitare alcune case-grotta, ve lo consiglio perché l’esperienza è davvero toccante.

I sassi di Matera e il loro riscatto
Visitare Matera è un’esperienza unica. Le case nei sassi sono state trasformate in abitazioni, hotel e boutique ma conservano intatta la memoria della loro origine che si perde nella notte dei secoli.
Il suo paesaggio aspro ha conquistato da sempre fotografi e registi. Mel Gibson ha ambientato qui il suo famoso film “La Passione di Cristo”. E anche l’ultimo 007 ha alcune scene girate proprio tra i sassi di Matera.
Il 2019, anno in cui Matera, è stata Capitale Europea della cultura, ha segnato un record di presenze in tutta la Basilicata. Come ha detto il suo sindaco “Matera ha dimenticato la vergogna e si è proposta al mondo come esempio”.
Presso la Casa Noha, un’abitazione del 1500 ora di proprietà del Fai, è possibile assistere ad un interessantissimo video che ripercorre la storia di Matera. Per maggiori informazioni: www.casanoha.com.

E’ una vita che cerco di organizzare una vista a Matera e ancora non ci sono riuscita. Quest’anno non c’è pandemia che tenga! Devo assolutamente vivere anche io questa magia”
Sono certa che anche tu ne rimarrai ammaliata
Sono stata a Matera ben tre volte, ma ogni volta rimango sbalordita dalla bellezza di questa città e dei Sassi. Mi piacerebbe tornarci ancora una volta, per poterli vedere di notte, esperienza che non ho mai fatto!
Al tramonto, più che col buio completo, i Sassi assumono un aspetto onirico. Da rimanere incantati fino a che la luce scompare del tutto
Incredibile che quello che oggi è patrimonio UNESCO invidiato da tutto il mondo era un tempo simbolo di tanto degrado e che per un pelo non è stato abbandonato. Ancora devo scoprire questa meraviglia tutta italiana e non vedo l’ora!
E’ una città meravigliosa che ti cattura l’anima
Ho visitato Matera anni fa, quando ancora ero una ragazzina ma non conoscevo la sua storia di declino prima della rinascita e popolarità che ha visto soprattutto negli ultimi anni. Davvero un articolo interessante.
Onestamente neppure io avevo mai approfondito la storia di Matera che mi ha incredibilmente coinvolto dal punto di vista emotivo
Hai raccontato davvero benissimo l’evoluzione della città di Matera . È la dimostrazione che quando si vuole, le cose si fanno e i risultati si raggiungono … sempre
non senza strappi, dolori e fatiche purtroppo!
Quando ho visitato per la prima volta i Sassi di Matera non riuscivo a capacitarmi di quello che stavo vedendo. Questo intreccio tra natura e civiltà, i contrasti di colore tra la pietra esterna e il buio interno, il continuo scontro tra passato e futuro sono tutti elementi difficili da rendere a parole o da immortalare in una foto.
davvero una realtà incredibile, come dici tu difficile da esprimere a parole. Si sente sulla pelle ed è quella la magia di Matera
Non avevo idea che anni fa la situazione fosse così drammatica per i materani e per i Sassi stessi: sapevo dell’abbandono in tempi non recentissimi da parte della popolazione di queste abitazioni ma non addirittura di situazioni così problematiche per la vita della popolazione. Più guardo le foto dei Sassi e più mi ricorda Minas Tirith del Signore degli Anelli, mi affascinano tantissimo!
Davvero una storia drammatica che anche io non conoscevo fino in fondo e che mi ha molto colpito
Sono anni che dico di voler andare a Matera, anche perché ho una cara amica che vive lì, ma tra una cosa e l’altra non riesco mai.
Penso sia una perla unica italiana, bellissima e particolare.
davvero un luogo unico al mondo
E’ una città incredibile, con una storia parimenti incredibile. In pochi anni è stato fatto davvero un ottimo lavoro per ridare dignità ai sassi e renderli un’attrazione turistica unica, senza però svalorizzarli o renderli un luna-park per i turisti. Grande merito ai materani che hanno creduto in questo rilancio e si meritano tutti i complimenti e i guadagni che il turismo gli sta portando.
Bella la tua osservazione! I Sassi sono rimasti veri nella loro drammaticità e nella loro dignità
luogo affascinante e pieno di storia. Ho conosciuto Matera, durante il mio viaggio coast to coast della Basilicata, come hai giustamente detto la città ha iniziato ad essere davvero apprezzata e valorizzata nella sua unicità solo nell’ultimo ventennio. E’ solo grazie ai Materani che oggi possiamo apprezzare questa perla.
io ne avevo tanto letto e sentito parlare ma quando ci sono stata di persona l’emozione mi ha comunque sopraffatto