Lasciamo il South Carolina e il fascino coloniale di Charleston e le sue case da cartolina per raggiungere Savannah la città più antica della Georgia.
Prima però facciamo sosta nella Isle of Hope per visitare la famosa e scenografica Wormsloe Plantation.
La Wormsloe Plantation
Il momento è perfetto, siamo al tramonto e non c’è quasi più nessuno lungo lo splendido viale.

Il viale di accesso è spettacolare: 400 vecchie querce della virginia piantate a distanza regolare intrecciano i loro rami ornati di muschio spagnolo a formare una galleria verde lunga più di due chilometri.
Al termine del viale si trovano i resti del fortino di Noble Jones, uno dei fondatori della colonia della Georgia nel 1733. La casa padronale – non visitabile – è tutt’ora abitata dai discendenti della famiglia.

Savannah: una storia con radici profonde

Ben prima dell’arrivo degli europei nel 1500, le paludi di Savannah erano abitate dai nativi Creek. Con questa tribù di indiani negoziò il Generale James Edward Oglethorpe quando nel 1733 fondò la colonia inglese della Georgia, così chiamata in onore del re Giorgio II.
Il compito non era facile: bisognava governare la popolazione, fare in modo che ci fossero medicine, cibo, alloggi, fronteggiare i nativi, sopportare il caldo terribile, l’umidità, le piogge e le zanzare. Ma il visionario Oglethorpe non si perse d’animo e con l’aiuto degli immancabili schiavi disboscò la foresta e gettò le basi della città.

Dopo quasi 300 anni l’elegante progetto che il fondatore della Georgia aveva sognato per Savannah continua a resistere e a incantare.
Gli edifici del XIX secolo e quelli successivi, costruiti secondo il progetto originale di Oglethorpe fanno di Savannah una bellezza urbana superlativa e davvero unica in America.

Visitare Savanna
A Savannah dormiamo all’Hotel Indigo – 201 W. Bay Street – un ex magazzino del caffè recentemente riconvertito in boutique hotel che si trova in posizione centralissima a due passi dal lungofiume. Con una bellissima passeggiata a piedi si può visitare gran parte della città.
le piazze
il piano urbanistico di Oglethorpe divide la città in blocchi con le strade che si incrociano perpendicolarmente a formare 24 bellissime piazze allegre e colorate.
Disdegniamo ancora una volta le carrozze e i tram turistici, e imbocchiamo Bull Street che ci porta dritti alla famosa fontana di Forsyth Park.

Le cinque piazze che incontriamo ci aiutano a ripercorrere la storia di Savannah e degli Stati Uniti. I nomi sono quelli dei Presidenti e al centro ci sono statue di personaggi importanti che ci ricordano la durezza della guerra e la tristezza della schiavitù.
Johnson Square è l’ex recinto degli schiavi: poteva contenerne fino a 250. che venivano poi messi all’asta, ogni primo martedì del mese nella vicina Wright Square.
La gigantesca statua di bronzo del Genrale Oglethorpe di Chippewa Square passa in secondo piano rispetto alla famosa panchina del film Forrest Gump.

E poi Madison Square,con la casa dove alloggiò il Generale Sherman durante la Guerra di Secessione, e Monterrey Square con la Mercer-Williams House in cui si svolsero i fatti del film “Mezzanotte nel giardino del bene e del male“.

Attraversiamo Jones Street bordata da splendide querce con lunghi grappoli di muschio e arriviamo a Forsyth Park, cuore e anima di Savannah.
La spettacolare fontana in ghisa al centro della piazza è uno dei luoghi più fotografati di questa romantica città.
La vegetazione è lussureggiante: palme, agapanti, gelsomini profumanti ma soprattutto loro, le querce secolari con i rami ricoperti di tsillandia che sfiorano il suolo, come l’enorme Candler Oak che ha più di 300 anni.

Seguiamo il nostro percorso per risalire lungo Abercorn Street costeggiando il Colonial Park Cemetery dove riposano i primi abitanti della città, perdendoci ad ammirare le bellissime costruzioni antebellum, ognuna con la sua storia e la sua peculiarità.

il lungofiume
Savannah è una città davvero piacevole; forse (ma solo forse), meno elegante di Charleston ma molto vivace, ospitale e animata.

Il lungofiume, River Street, è particolarmente affascinante per la bella prospettiva sul Savannah River e i vecchi magazzini in mattoni riconvertiti in ristoranti e negozi.

L’African-American Monument rappresenta una famiglia afroamericana con le catene della schiavitù spezzate ai loro piedi. L’iscrizione, tradotta e riassunta, dice più o meno così . ” ..siamo stati strappati dall’Africa caricati sulle navi dove abbiamo sofferto e siamo morti insieme ad altri schiavi….. Adesso ci siamo rialzati insieme con fiducia e anche con gioia…”

Lungo la E. Bay si trova la Savannah Cotton Exchange, a ricordare il periodo in cui la Georgia era il maggior produttore di cotone degli Stati Uniti. Nelle piantagioni lavoravano duramente centinaia di schiavi.
Purtroppo la bellezza e la prosperità delle bellissime Charleston e Savannah è legata alla triste pagina della schiavitù.
Sotto un porticato sono custoditi due cannoni inglesi sequestrati dagli americani nel 1781 durante la Rivoluzione e regalati a Savannah dal Presidente Washington in persona.

Sul fiume è ormeggiata la splendida Georgia Queen: quando la ruota gira e vedo la nave staccarsi inizio a sognare.

La canzone Moon River cantata da Audrie Hepburn nel film “Colazione da Tiffany” e riproposta in miriadi di versioni da artisti famosi da Frank Sinatra ad Aretha Franklin, fu scritta nel 1961 da Jonny Mercer nativo di Savannah.
Il luogo natale di Mercer si chiama ora in suo onore Moon River e una simpatica statua a grandezza naturale lo celebra in Ellis Square.
Jonny Mercer è sepolto al Bonaventure Cemetery. La visita del cimitero è consigliatissima: il cimitero è un enorme giardino ombreggiato da bellissime querce della Virginia dove è piacevole passeggiare e scoprire la storia di Savannah, considerata la città più stregata d’America. Per saperne di più: i cimiteri del Deep South, misteri, fantasmi e riti vodoo
Gita fuoriporta a Tybee Island
Abbiamo ancora un pò di tempo e decidiamo di visitare la Tybee Island, la Spiaggia di Savannah divenuta meta di vacanze agli inizi dell’800 quando la brezza dell’oceano era considerata un rimedio per tutti i mali. Dal frequentato molo del Tybee Pavillon si può ammirare la lunga spiaggia di dune lambita dalle onde dell’Oceano.

Fort Pulaski e il faro di Tybee Island
Con una piccola passeggiate si raggiunge il Fort Pulaski, una fortificazione risalente alla Guerra Civile che si trova proprio di fronte al Tybee Island Lighthouse, uno dei fari più alti e più “antichi” – 1773 – degli Stati Uniti. Sorrido al pensiero di quanto è giovane la storia di questa nazione che considera antica una costruzione di fine ‘700!

Salutiamo Savannah cenando sul lungofiume al Boar’s Head Grill & Tavern – 1 Lincoln Str. – un simpatico ristorante ricavato in un ex magazzino del cotone. Dalle piccole finestre entra la brezza della sera e una enorme nave carica di container che scivola sul fiume sembra divorarci.
E domani.. on the road again! Viaggeremo verso Nashville tempio incontrastato della musica country.
Ho lavorato per undici anni in un Hotel a Positano. Un’estate ricordo una coppia di americani che aveva fatto un fuori rotta e cercava una sistemazione. Non so bene perché ma la signora mi prese particolarmente in simpatia. Dopo alcuni mesi arrivò un pacchetto in Hotel per me con all’interno una cartolina, una t-shirt e un vassoio fatto in patchwork con tutti i luoghi di Charleston. erano originari di questa città e la signora volle inviarmeli come ringraziamento. Leggerti oggi mi ha fatto pensare subito a lei!
che carini! Negli Stati del Sud le persone sono sempre gentilissime e disponibili, noi ci siamo trovati bene dappertutto e non ti dico quando dicevamo che eravamo italiani!!! Ci adorano!
Un itinerario davvero affascinante, Savannah sembra molto carina anche se il magone in gola l’ho avuto nel leggere le tue sensazioni al museo della schiavitú, non oso neanche immaginare cosa si possa provare entrando là dentro e ripensando alla cattiveria dell’uomo.
Hai ragione Veronica, leggere e vedere la testimonianza di tanta assurda cattiveria fa male al cuore. A parte quello che fa parte di un passato da superare, entrambe le città sono magnifiche
no ma io adoro questi posti, ma perchè non si può vivere solo per viaggiare e visitare il mondo e le sue bellezze e vivere di scambi e baratto come si faceva millenni fa ormai?!
Vivere di scambi e baratto? No, non credo mi piacerebbe, mi farei fregare da tutti!