I bayou della Louisiana sono un intrico di canali formati nella zona paludosa del delta del Mississippi. e costituiscono un ecosistema unico plasmato dal rapporto secolare tra uomo e natura.
I bayou – termine che significa tortuoso – circondano e collegano i vari bracci del fiume in un fitto labirinto di stagni e acquitrini.
Un paesaggio ricco e misterioso quello delle paludi del Mississippi: una gita a piedi o in barca tra i bayou della Louisiana è davvero un’esperienza indimenticabile.
Nel nostro itinerario nel Deep South degli Stati Uniti , abbiamo sperimentato entrambe le possibilità . Nei pressi di New Orleans ci siamo avventurati a piedi nella Barataria Reserve dove abbiamo avvistato anche un paio di alligatori.
L’ambiente delle swamp (le paludi) ci è piaciuto così tanto che abbiamo poi deciso di esplorare in barca i bayou del fiume Atchafalaya nel cuore della Cajun Country.
Ecco il racconto della nostra esperienza tra i bayou della Louisiana.

Barataria Preserve: a piedi nella palude
Un ranger gentile che incontriamo al Visitor Center del Jean Lafitte National Historical Park & Preserve Louisiana ci consiglia, per la nostra visita di un giorno, la Barataria Preserve, una sezione del parco accessibile a piedi.
Il Visitor Center si trova nella città di Marrero, circa 15 chilometri a Sud di New Orleans, ci procuriamo la cartina e iniziamo la passeggiata lungo le passerelle.
Il sole non è ancora a picco e una luce bellissima filtra attraverso la fitta vegetazione.

I tronchi dei cipressi calvi sembrano sbucare da un prato verde di muschio. Sono degli alberi strani, dal nome quasi ridicolo, che hanno la caratteristica di vivere in luoghi paludosi. Dalle radici sporgono delle protuberanze nodose dette pneumatofori che permettono il passaggio dell’ossigeno.
Lungo i bayou fioriscono ninfee, iris e orchidee selvagge, ascoltiamo il cinguettio degli uccelli e seguiamo il volo delle farfalle colorate.
Non sono molti i turisti che affrontano a piedi il caldo e le zanzare della palude. Siamo praticamente soli nell’esplorazione di questo luogo incantato fatto di terra e acqua.

Piccoli stagni senza alberi, stretti canali, argini naturali e barriere di tronchi.
In questo luogo ostile i primi coloni, con il lavoro degli schiavi, tagliavano i cipressi per utilizzarne i tronchi, scavavano canali, creavano terre coltivabili.
E poi, all’improvviso, finalmente lo vediamo l’abitante più popolare delle paludi: l’alligatore!

Si mimetizza perfettamente con i tronchi e si muove lentamente a pelo dell’acqua poi resta immobile con gli occhi socchiusi a godersi il sole.
Restiamo a seguirne i movimenti finché, stanco della nostra presenza, sparisce sotto la vegetazione fitta della palude. Ho quasi il sentore di incontrarlo sulla passerella pedonale, non mi farebbe molto piacere ma le regole del parco sono chiare. ” gli alligatori hanno sempre la precedenza, se vi attraversano la strada”.
Un acquazzone improvviso rende il paesaggio ancora più suggestivo e , sembra un miraggio, ma in fondo al bayou si intravvedono i grattaceli di New Orleans.

Siamo molto soddisfatti del nostro primo impatto con i bayou della Lauisiana e siamo anche molto contenti di averli esplorati a piedi così ho ammirato da vicino la conformazione incredibile dei cipressi calvi.
La visita della palude si può fare logicamente anche a bordo di piccoli hovercraft. Lungo Decatour Street a New Orleans, si trovano numerose agenzie che organizzano le escursioni, ma il loro impatto ambientale non aiuta a preservare questo patrimonio così delicato. E comunque non potrebbero entrare nei piccoli canali della Barataria Preserve.

Atchafalaya basin: a spasso nei bayou

Ormai mi sono innamorata delle swamp del profondo Sud degli Stati Uniti, luoghi ricchi e misteriosi dove si parla un pò francese e con le fisarmoniche si suona musica zydeco.
A sud di Lafayette si estende l’Atchafalaya National Heritage Park, una vasta zona paludosa che ospita numerose specie di uccelli, pesci e altri animali.
Decidiamo di fare una sosta e scoprirla un pò meglio.

Presso il Welcome Center viene proiettato un filmato che racconta il complesso ecosistema degli acquitrini del Delta fatti di bayou, zone inondate, stagni e secche. La proiezione è molto interessante e, tra l’altro, imparo che i cipressi calvi si chiamano cypress-tupelo.
Il piccolo motoscafo di Ernst ci accompagna per un’ora tra i canali dove ammiriamo gli enormi tronchi dei cipressi calvi che sbucano dall’acqua in un paesaggio silenzioso e surreale.

L’orario non è dei migliori per vedere gli animali, fa troppo caldo. Purtroppo stavolta niente alligatori ma la sensazione di trovarsi in mezzo a questo mondo acquatico sotto il sole a picco mi piace molto.
Nelle acque calme dei bayou abbondano i gamberi di fiume, i famosi crawfish. Da marzo a maggio sono una delle prelibatezze della cucina cajun
Le paludi sono tra gli ambienti più tutelati e ricchi di biodevrsità: tra fauna e flora davvero ci si sbizzarrisce! Ho particolarmente apprezzato del tuo articolo la descrizione corretta degli pneumatofori, spesso sono dettagli che possono sfuggire…Ma non a te!
Bravissima!
ah grazie! mi avevano incuriosito quelle protuberanze e mi sono informata bene su cosa fossero, la palude è veramente un microcosmo perfettamente organizzato forse per questo ha un equilibrio delicatissimo che l’uomo come sempre distrugge con leggerezza
Il sud degli Stati Uniti comincia a ispirarmi, il tuo post me lo conferma. Oltre a un viaggio musicale anche un pò di natura!
Se ti piace la musica, è proprio un’immersione nei miti!
Non sapevo né di questi canali né dei cipressi calvi.. Soprattutto questi ultimi mi hanno stupito non poco! È stato bello leggere di questo Stato che rispetto agli altri è sicuramente meno conosciuto
Il viaggio negli Stati del Sud così pieni di storia e di valori simbolici, è stato veramente interessante e istruttivo
Sono stata in Louisiana questo inverno, per capodanno. Avendo solo una settimana a disposizione ho dovuto scegliere tra le mille cose da fare. E mi sono persa questa meraviglia!
Purtroppo si devono sempre fare delle scelte, il tempo è tiranno quando si è in viaggio, però lascia le occasioni per tornare!
Non sapevo assolutamente nulla, ne di paludi ne di quello che le abita. Forse qualcosa dai documentari ma si limitano spesso solo alla fauna e non alla flora! Molto interessante!
E’ un ambiente molto particolare quello della palude e in generale quello delle zone umide che sto scoprendo molto interessante
Ho letto con molto interesse questo post, non avendo mai sentito parlare di cipressi calvi. Mi sono incuriosita già dal titolo.
il nome comunque non ha nulla a che vedere con la mancanza di chioma che invece è bella fitta!
Non puoi capire da quanto tempo io voglia fare un viaggio in Louisiana proprio per vedere il bayou con i suoi alligatori e i cipressi. E’ una zona che attiva da pazzi! Un po’ anche per la storia del vodoo.
anche per la storia dei vodoo e per i suoi incantevoli cimiteri la Louisiana è uno Stato molto affascinante
Io non so se avrei il coraggio sono troppo fifona e gli alligatori li temo come non mai! Però i cipressi calvi mi hanno davvero incuriosita, sono molto particolari e non ne avevo mai sentito parlare prima di adesso!
Guarda, sono fifona anche io ma sulla passerella mi sono sentita sicura anche se non c’era anima viva. Credo che gli alligatori ci temano molto quindi ci stanno alla larga!
Wow, che esperienza affascinante! Il tuo racconto mi ha davvero dato l’impressione di viaggiare con te nei bayou e di intravedere questi animali in mezzo alla natura. Non sono mai stata in Lousiana, ma sicuramente è un’esperienza da non perdere!
ps. stupenda la foto del motoscafo di Ernst 🙂
Ernst era un vero personaggio! La zona delle paludi è veramente particolare, un mondo a sè nel profondo Sud degli Stati Uniti
Bellissime esperienze, assolutamente da fare se si e’ in zona. Mi ha fatto ridere il fatto che l’alligatore abbia la precedenza!
si anche a me ha fatto ridere, comunque le possibilità di incontrarlo sui sentieri sono rare, hanno più paura loro di noi di quanta ne abbiamo noi di loro!
Questa è decisamente un’esperienza che farei se andassi a New Orleans. Un’escursione così è un sogno e si è più a contatto con il luogo. E poi vedere gli alligatori nel loro habitat, così da vicino… wow! Anche se potrei avere paura a passeggiarci vicino.
Io ero terrorizzata all’idea dell’alligator sulla passerella pedonale ma credo abbiano molta paura degli uomini infatti lo abbiamo visto solo in acqua e ben camuffato!
Non so esattamente il perché ma l’esperienza di un tour tra queste paludi è una di quelle attività che vorrei fare almeno una volta nella vita. Mi affascinano tantissimo nonostante un po’ di timore per la vista degli alligatori. Ho letto il tuo articolo con un po’ di sana invidia.
Anche io ho avuto un pò paura soprattutto perchè non c’erano altre persone oltre a noi a piedo, poi invece ho capito che avevano più paura gli alligatori di noi!
La Louisiana e soprattutto le sue paludi sono uno di quei luoghi che mi hanno sempre affascinato. Purtroppo quando ho fatto il Coast to Coast ero troppo distante ma vorrei tanto tornare negli USA per vedere le zone che ho trascurato tra cui proprio la Louisiana.
Il profondo Sud merita proprio un viaggio a parte, una zona che mi ha affascinato tantissimo