Il complesso di San Giovanni degli Eremiti con il suo piccolo chiostro e il suo lussureggiante giardino, è un angolo silenzioso e suggestivo nel cuore di Palermo.
Le sue cinque cupole rosse – che in origine erano rosa – caratterizzano il profilo di Palermo e contribuiscono al suo fascino esotico.
Insieme ad altri monumenti importanti come il Palazzo dei Normanni, il Duomo di Monreale e la Cattedrale di Cefalù costituisce l’eccezionale Itinerario Arabo-Normanno, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Un edificio cristiano con architettura islamica
Le prime notizie del complesso risalgono al 581 quando Gregorio Magno fece costruire un Monastero benedettino dedicato a Sant’Ermete, da cui poi il nome “Eremiti”. Fu completamente distrutto e trasformato in moschea durante la dominazione araba di Palermo dal 831 al 1072.
Intorno al 1130 il re normanno Ruggero II fece costruire il convento e la chiesa dedicati a San Giovanni agli Eremiti. Seguì un periodo di declino che portò al suo abbandono totale fino ad un importante restauro nella metà del 1800.
La chiesa di San Giovanni degli Eremiti ha un’architettura mista romanica e araba. Questa mescolanza tra le tradizioni cristiane e quelle islamiche ha dato origine a uno stile unico e particolarissimo, presente solo in Sicilia. I lungimiranti re normanni, non vollero disperdere le eccezionali competenze delle maestranze arabe ancora presenti sull’isola e favorirono la loro cooperazione nelle nuove costruzioni.
La chiesa ha una pianta a croce latina ed è quasi completamente disadorna. La base quadrata rappresenta la terra mentre la cupola sovrastante è il cielo. Lo spazio è suddiviso dagli archi in otto parti uguali.
Le cupole rosse, di cui vi parlo più sotto si chiamano qubba, sono cinque e ognuna rappresenta la volta celeste.
Il complesso di San Giovanni degli Eremiti comprende anche un grande spazio rettangolare orientato in direzione della Mecca e coperto da volte, chiamato Sala Araba.
Il chiostro è bellissimo e molto ben conservato: E’ formato da una serie di esili colonnine binate con eleganti capitelli in stile corinzio. Purtroppo molte sono state rimaneggiate e sostituite nel tempo.

Durante i restauri di fine ‘800 è stato aggiunto un lussureggiante giardino all’inglese con molte piante di agrumi. Col passare degli anni la vegetazione ha accentuato il suo portamento disordinatamente naturale creando uno spazio molto suggestivo.
Il giardino di San Giovanni degli Eremiti sarà riqualificato dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) con la messa a dimora di piante dalla forte simbologia teologica. Ci sarà un fico che rappresenta l’Eden , gli ulivi che ricordano il Giardino dei Getsemani e il melograno del Cantico dei Cantici.
Il mistero del colore delle cupole di San Giovanni degli Eremiti
La perfetta fusione tra la cultura cristiana e quella araba ha marcato con le caratteristiche cupole rosse, lo skyline di Palermo. Oltre che a San Giovanni degli Eremiti, le troviamo nella chiesa di San Cataldo, in quella della Martorana e a San Giovanni dei Lebbrosi.

Secondo alcuni studiosi il colore originale delle cupole doveva essere rosa dato da un intonaco impermeabilizzante a base di sabbia, calce e “coccio pestato” che aveva appunto delle sfumature rosate.
Inoltre il colore rosso attira le mosche quindi gli arabi non avrebbero mai usato questo colore.
L’architetto Patricolo che curò nel 1800 il restauro del complesso di San Giovanni degli Eremiti, le volle di un colore rosso intenso attirandosi critiche e accuse de aver commesso un grave errore di valutazione.
In realtà un viaggiatore arabo del X secolo descrive così Palermo. “… si potevano ammirare le cupole rosse immerse nel verde della Conca d’Oro..” Ma allora?
Sembra in realtà che il colore rosso fosse strettamente connesso al re normanno Ruggero II nato e incoronato nel periodo del solstizio d’inverno in cui il sole, nel punto più a sud, assume una colorazione particolarmente rossa. Il rosso è anche, da sempre, il colore legato alla regalità, dato che era difficilissimo da ottenere e quindi riservato solo ai re e alle divinità.
Dal punto di vista teologico, la cupola rappresenta, per la sua forma sferica, la perfezione del cielo contrapposta alla stabilità della terra realizzata con un blocco cubico. In questo modo sarebbe stata affrescata di azzurro all’interno dato che è così che vediamo la volta celeste e di rosso intenso all’esterno, colore del sacrificio di Cristo.
Insomma, le cupole arabe che si stagliano del cielo blu di Palermo erano e sono di colore rosso e noi non possiamo che continuare ad ammirarne la bellezza incomparabile pensando che quando le culture si mescolano producono meraviglie.

Palermo è stata una tappa della nostra prima e ultima crociera, per cui siamo riusciti a vedere davvero ben poco della città Ma ci siamo promessi di tornarci con calma, perchè merita di essere esplorata in ogni sua zona con la giusta consapevolezza. Mi segno questo splendido edificio, di cui non conoscevo l’esistenza.
Purtroppo un giorno è veramente poco per scoprire tutti gli angoli incredibili di questa città. Una buona scusa per tornare
Questo edificio mi ha ricordato vagamente la Mezquita a Cordoba e alcune architetture spagnole dove l’islam e il Cristianesimo si sono fusi per dare vita a qualcosa di unico!
Un ottimo suggerimento per vedere qualcosa di diverso dal solito!
In effetti la provenienza è la stessa, più in piccolo
Questo week end sarò proprio a Palermo ed effettivamente, nonostante io abbia solo un paio di giorni a disposizione, non mi dispiacerebbe riuscire a visitare anche questo complesso, soprattutto perché si trova in centro
E’ in centro e merita davvero un saltino per la sua particolarità
Non conoscevo la storia del colore delle cupole rosse di San Giovanni degli Eremiti, mi hai tolto un grande dubbio! Ora però le voglio visitare anch’io!
Chissà se erano rosa o rosse???!! Ci resterà per sempre il dubbio
Confesso che non sono ancora stata a Palermo, una delle poche tappe che mi manca in Sicilia. Mi ispira molto e ogni volta vedo luoghi che inserirò nella mia futura visita. Segno ovviamente anche questo decisamente affascinante
Uno dei tanti luoghi che raccontano la storia di questa bellissima città
Mai stata a Palermo, eppure racchiude tanta di quella storia da poterci vagabondare in mezzo per un’intera vita. Bello e coinvolgente questo scorcio di un luogo di cui se ne conosce decisamente poco, non la solita meta.
Non se ne parla molto ma merita veramente una sosta
Da siciliana (e travel designer) sono stata varie volte a Palermo, ma non mi è mai capitato di entrare in questa chiesa e devo dire che ci sono tanti angoli davvero preziosi! Mi hai fatto venir voglia di andare appena possibile, grazie mille!
speriamo che anche il giardino, che sarà curato dal Fai, torni a risplendere
Trovo che ogni edificio di Palermo la renda davvero una cornice unica! Purtroppo non sono riuscita a visitarla per me, ma vorrei proprio tornare per scoprirla in modo slow
ogni angolo e ogni palazzo di Palermo nasconde un pezzo di storia della città che è tutta da scoprire giustamente in modo slow. Io vorrei tornare e rivedere con calma certi luoghi che ho visitato un pò frettolosamente
La prima cosa che ho pensato vedendo le foto, prima ancora di leggere l’articolo, è che questo edificio religioso sembra più una moschea che una chiesa cattolica. Non ti nascondo che mi piacerebbe molto visitarla!
In effetti è la dimostrazione che il mescolarsi delle culture crea meraviglie