La meta era diversa ma lo sciopero dei camionisti francesi ci ha costretto a deviare e ne abbiamo approfittato per trascorrere un giorno a Saint-Tropez.
Nominare Saint-Tropez mi fa subito venire in mente l‘estate, gli yacth, i personaggi famosi , i locali aperti fino a tarda notte.
In questa luminosa giornata d’inverno invece, la cittadina mi appare per quello che è veramente: un incantevole porticciolo capace di sedurre dolcemente con la sua grazia e i suoi colori.

Il mito di Saint-Trop
Già alla fine del 1800 pittori del calibro di Signac e Matisse, scoprono Saint-Tropez, ammaliati dalla sua luce intensa. Negli anni ’30 del Novecento anche la scrittrice Colette compra casa qui e molti altri artisti vi vengono a soggiornare.
Nell’immediato dopoguerra, Saint-Tropez diviene la meta preferita degli esistenzialisti, Sartre e Simone de Bouvoir a cui si uniscono Picasso, Paul Eluard e tutti i frequentatori dei locali alla moda parigini. Qui , al sole della riviera, cercano un ritorno alla vita normale.
Ma la trasformazione di Saint-Tropez da minuscolo e sconosciuto villaggio di pescatori a tempio del glamour in Costa Azzurra, avviene con il film del 1956 “Et Dieu créa la femme”.

La giovane e sensuale Brigitte Bardot diviene un sex-symbol e la sua storia d’amore con il regista Roger Vadim fa di “Saint Trop” , la meta più ambita del jet set internazionale.
Da Picasso a Prévert, da Alain Delon a Coco Chanel, tutti frequentano la spiaggia della Pampelonne e sorseggiano un pastis sotto ai platani della Place des Lyces.
Anche gli italiani, negli anni ’60, subiscono il fascino di questo luogo mitico. Lo frequentano Gianni Agnelli col suo yacht e il playboy Gigi Rizzi che nel 1968 vive una intensa love story proprio con Brigitte Bardot.

Saint Trop diventa il centro della mondanità. Un posto “magico per bere, ballare, nuotare, dormire al sole e fare l’amore” come scrisse Juliette Gréco.
In tanti sono passati ma lei, la Regina di Saint-Tropez è rimasta. Con le sue piccole manie, i suoi animali e la sua magnifica villa: La Madrague. E non si può pensare a Saint-Tropez senza pensare allo sguardo imbronciato e sensuale di BB.

Cosa fare in un giorno a Saint-Tropez
Nella tranquillità del fuori stagione, Saint-Tropez conserva intatto il suo fascino. Il mio consiglio per esplorare al meglio il paese, è quello di girovagare per le viuzze strette tra i muri color ocra.

La Porte de la Poissonnerie è l’antico ingresso della città, sui banchi di marmo c’è ancora il mercato del pesce. Sulla grande spianata in terra battuta della Place des Lyces, ogni martedì e sabato mattina si tiene un coloratissimo mercato . Negli altri giorni – siamo in Provenza non dimentichiamolo – la piazza diventa un frequentato campo di bocce.

Accompagnati dall’inconfondibile rumore delle pétanques potrete sedervi ad un tavolino all’aperto e assaggiare la famosa “Tarte Tropézienne“, la torta alla crema servita dallo chef polacco Micka alla troupe del film di Vadim. Per la storia e le curiosità di questo dolce, vi rimando all’articolo: La Tarte Tropézienne, quando BB la rese un mito.

Dalla deliziosa e tranquilla Place de l’Ormeau si dipanano le vie dello shopping. Tutte le griffe della moda hanno una boutique a Saint-Tropez: Dior , all’interno di un magnifico giardino, ha aperto il suo ristorante pluristellato.
Un acquisto praticamente obbligatorio sono i sandali piatti di cuoio perfetti per la Costa Azzurra.

Tra vicoli, chiesette e piccoli negozi arrivate alla spiaggetta de la Ponche, nel quartiere dei pescatori. Godetevi la vista del mare e delle case scrostate dal sale in un’immagine da cartolina.

Un’altra piccola insenatura si raggiunge attraverso la Tour Portalet dove inizia il quai Jan Jaurés, bordato di bar e ristoranti. Al famoso Sénéquier con i suoi inconfondibili tavolini rossi, è quasi d’obbligo fare una sosta.

E mentre ammirate i bellissimi yacth , non dimenticate di dare una sbirciatina al clocher, il campanile giallo e rosso simbolo di Saint-Tropez.
Nell’autenticità di un tramonto d’inverno, come non condividere il pensiero di Signac che definiva questa “una luce pulviscolare che avvolge ogni cosa di una sublime e ipnotica bellezza”

Ci sono stata qualche anno fa a fine settembre, quando ormai l’estate stava per finire e non c’era più la ressa di Ferragosto. E non avrei mai più detto, ma mi è piaciuta davvero tantissimo. Perché sarà anche diventata famosa grazie alle dive e al jet set, però in fondo in fondo se riesci a vederla senza il turismo di massa rimane una bellissima città della Provenza, dove fare acquisti e prendere un aperitivo. Meglio ancora in inverno, come è capitato a voi ðŸ˜
Esattamente come dici tu Silvia, fuori stagione ha una grazia tutta speciale
Seppur visitata un paio di volte già parecchi anni fa, la ricordo sempre come una bellissima cittadina anche con la folla di turisti. Mi hai fatto venir voglia di tornare.
con la folla di turisti è proprio la Saint Trop degli anni ’70!
La Costa Azzurra fuori stagione è quanto di meglio si possa credere. Almeno per me.
Concordo Giovy, ha un fascino particolare fuori stagione
Lo sono mai stata in questa splendida città ma i tuoi racconti e soprattutto le tue fotografie all’interno dell’articolo mi hanno veramente conquistata. Ora spero di visitarla presto!
Io sono innamorata del Sud della Francia!
Saint Tropez in inverno e semplicemente stupenda. Noi ci siamo arrivati come voi per una deviazione non prevista, ma abbiamo soggiornato per una notte in più tanto che sono rimasta Meravigliata dalla sua bellezza. Durante il periodo natalizio si veste con addobbi eleganti e discreti, ed e così piacevole prendere un aperitivo seduti ai bistrot del lungomare al tramonto! Spero di farci di nuovo un salto.
Anche io l’ho trovata molto bella per Natale tranne che per la pista di pattinaggio su ghiaccio sulla Place de Lycée..
Non ho mai considerato la Costa Azzurra in inverno, ma guardando le tue foto devo ammettere che non perde per niente quel suo fascino come invece credevo. Sono stata a luglio in Costa Azzurra, ma ho saltato Saint Tropez… spero di visitarla presto perché credo che un paesino come questo possa solo che piacermi 🙂
ti piacerà sicuramente.
Bella l’idea di Saint-Tropez d’inverno, alla fine non tutti i mali vengono per nuocere, un’ottima alternativa di viaggio.
Assolutamente!! Non posso certo dire che sia stato un ripiego!!!
Con questo articolo, ci consegni un’immagine assolutamente unica, magica e particolare di Saint Tropez! Le gite fuori stagione consentono proprio di scoprire la vera anima dei luoghi!
senza la folla di turisti, il rumore delle moto d’acqua e quelle enormi barche da ricchi che riempiono il porto, ci si può riappropriare dell’essenza del posto.
Saint Tropez è un luogo dove non mi sognerei neanche di passare in estate, ma in inverno sembra proprio nelle mie corde!
esattamente il mio stesso mood! Io fuggo dalla folla se posso e adoro i luoghi fuori stagione