Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

Bolgheri, viale dei Cipressi

Visitare Bolgheri, aggiornato 02/01/2015

Visitare Bolgheri significa immergersi nella storia e nella cultura del cuore di quella bellissima terra di Toscana così feconda di personalità eccellenti e stravaganti.

Bolgheri è conosciuta da tutti per il suo spettacolare viale di cipressi celebrato dal Carducci nell’ode “Davanti San Guido”.

Giganti giovinetti” li definisce il poeta col suo registro drammatico.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

La bellezza incontrastata della doppia fila di alberi che ci accompagna a Bolgheri nel leggero saliscendi della strada rappresenta un vero patrimonio paesaggistico.

Mi piace davvero tanto questo viale. Mi piace percorrerlo lentamente nella sera luminosa dell’estate toscana, che gioca con le ombre in un apparire e scomparire di vigne dietro gli alberi.

I cipressi sono circa 2500 lungo i cinque chilometri che dall’incrocio dell’Aurelia conducono a Bolgheri, piccola frazione di Castagneto Carducci. Il originario di Castagneto Marittima fu poi modificato in onore del primo poeta italiano che ricevette il Nobel .

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

In realtà i cipressi cantati dal Carducci erano molti meno di quelli odierni e la strada da San Guido a Bolgheri era sterrata. Il viale fu completato, dopo la morte del poeta, dal Conte Giuseppe della Gherardesca.

Visitare Bolgheri significa anche scoprire la storia di questa nobile famiglia, strettamente connessa alla storia di quella parte di Toscana che va verso la Maremma.

Iniziamo col dire che il padre di Giosué Carducci era il medico condotto di Bolgheri, feudo dei Della Gherardesca.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

Visitare Bolgheri

Una volta percorso, ripercorso e ammirato in ogni sua angolazione, il viale di cipressi, la visita di Bolgheri si può condensare in poche ore.

Oggi Bolgheri è uno dei bellissimi borghi della Toscana circondato da distese di vigneti e ulivi. Un tipico agglomerato medioevale ai piedi del castello. Case in pietra, due stradine che si rincorrono e tanti locali, che lo rendono vivace e frequentato.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

L’entrata in paese è attraverso una porta sotto la torre, parte della facciata del Castello sui cui troneggia la mezza aquila simbolo dei Della Gherardesca.

Poco oltre l’antica Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo di fronte alla quale una targa ricorda il primo ignaro amore di Carducci, la “Bionda Maria”. La figlia del mugnaio del paese, Maria Bianchini, è infatti la protagonista dell’Idillio Maremmano in cui il poeta ormai quarantenne ricorda la sua gioventù.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

La Piazza Alberto è affollata di tavolini e di turisti che si concedono il primo aperitivo della giornata. Qui si trova la casa in cui visse Carducci e anche la statua della “nonna Lucia” che riposa nel cimitero a lei dedicato.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

L’atmosfera diventa suggestiva al tramonto. Le vecchie pietre si illuminano con gli ultimi raggi di sole, i ristoranti si riempiono di voci e sui tavolini si accendono lanterne e candele.

Tra i tanti locali merita una visita, anche solo per l’incredibile numero di bottiglie che contiene, l’Enoteca Tognoni.

Dopo un bicchiere di rosso di Bolgheri ci si può lasciare andare anche a storie fantastiche guardando il castello e pensando alla storia dei suoi insigni proprietari.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

Il Conte Ugolino

Siamo partiti con l’idea di visitare Bolgheri: cosa c’entrano ora i cipressi con il Sassicaia e il Conte Ugolino?

Il Borgo di Bolgheri era parte dei possedimenti della famiglia Della Gherardesca, quella che grazie a Dante e al suo canto 33 dell’Inferno, è conosciuta in tutto il mondo.

Una famiglia importante che dall’epoca longobarda ha nato i natali a condottieri, cardinali, beati e Santi Uno su tutti San Guido, quello a cui è dedicato l’Oratorio all‘imbocco del viale dei cipressi.

Il suo rappresentate più noto, Ugolino Della Gherardesca visse intorno al 1200. La sua storia è terribile: accusato di slealtà, fu rinchiuso con i figli nella Torre Muda senza acqua né cibo finendo per mangiare i loro cadaveri.

Nell’immaginario dantesco, sarà costretto a divorare per l’eternità il cranio di colui che lo ha ingannato e questo “fiero pasto” renderà per sempre famosa la sua figura.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

Il Sassicaia è solo a Bolgheri

Secoli dopo, la Contessa Clarice della Gherardesca, sposò il Marchese Mario Incisa della Rocchetta, legando Bolgheri alla produzione di uno dei vini migliori del mondo: il Sassicaia.

Il Sassicaia nasce negli anni ’30 del novecento in una zona che non aveva vocazione vinicola. Il Marchese, conoscitore e ammiratore dei vini francesi, decise di riprodurre in toscana un vino che assomigliasse al bordeaux. Con grande tenacia studiò il terreno ghiaioso che gli sembrava simile a quello della regione francese. Iniziò quindi a coltivare a Bolgheri uve di cabernet Franc e cabernet Sauvignon: incredibilmente l’esperimento riuscì , e anche molto bene!

Per saperne di più sui vini francesi che hanno ispirato il Sassicaia di Bolgheri, potete leggere:

Saint-Emilion e i suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

Le prime bottiglie prodotte nel 1944 erano ad esclusivo uso famigliare, poi la fama del vino ha superato i confini della tenuta.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

Oggi il Sassicaia – che deve il suo nome al podere di sassi in cui è nato – ha una zona Doc appositamente riservata. Per potersi fregiare del celebre nome, il vino deve rigorosamente essere prodotto nella Tenuta San Guido di Bolgheri, quella che si incontra percorrendo il viale di cipressi del Carducci, portata in dote da Clarice della Gherardesca.

E il cerchio della nostra storia si chiude con questa eccellenza toscana: un vino importante e strutturato, dal colore rosso rubino che deve invecchiare in botti di rovere per almeno due anni prima di essere bevuto.

Altri vini eccezionali vengono prodotti in questa zona come l’Ornellaia o i Rossi di Bolgheri ma il Sassicaia con la sua storia così incredibilmente legata a Bolgheri e ai suoi abitanti, è più di un vino: è un personaggio.

Visitare Bolgheri: i cipressi del Carducci e le vigne del Sassicaia

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44 Risposte
  1. Vigneti che sono vere e proprie opere d’arte, dal valore inestimabile. Sono una wine lover d’eccezione, e per me viaggio è soprattutto palato, sapori e profumi. Solo grazie ai sensi Si scopre veramente l’anima di un luogo. E in queste terre i sensi sono tutti all’erta, te l’assicuro.

  2. Questo è uno dei tanti borghi della Toscana che non ho ancora avuto la fortuna di visitare e che inizio a scoprire leggendo articoli come il tuo. Credo di aver visitato da piccola Castagneto Carducci ma proprio non ne ho memoria quindi devo sicuramente rimediare e organizzare un tour di scoperta di entrambi. Il vino, da astemia, sarà invece acquistato per qualche souvenir; non posso mancare con le tipicità.

  3. Che meraviglia! In effetti quando si pensa a queste zone d’Italia i cipressi e le colline sono una delle prime cose che vengono in mente. Davvero una cornice stupenda per un week end, in qualsiasi stagione.

  4. Pensa che sono venuta a conoscenza dell’esistenza di Bolgheri solo recentemente, da un professore anglo-svizzero conosciuto durante un master… dalle sue parole mi ero fatta l’idea che fosse un posto da “vips” e basta, ma ora che ho letto il tuo articolo penso che ci sarebbe pane (o vino…) per i miei denti

  5. Ma dai, non pensavo che il Conte Ugolino avesse dei discendenti, secondo i miei pochi e scarsi ricordi della Divina Commedia il nobil uomo era solo un personaggio inventato da Dante.

    1. Antomaio

      Ugolino della Gerardesca è esistito veramente ed è stato rinchiuso nella torre. Che ci siano discendenti diretti è difficile dato che i figli se li è mangiati ma da altri rami della famiglia si arriva fino a noi!

  6. Erminia Sannino

    Conosco poco la Toscana, anche le città più “famose” le ricordo a malapena, però è sempre interessante leggere dei suoi borghi. Mi piacerebbe fare un viaggio tra vigneti e paesini che, un tempo, hanno ispirato tanti poeti.

    1. Antomaio

      E’ una regione ricca di bellezze naturali e artistiche e in ogni angolo si respira arte, storia, poesia. Una terra meravigliosa la Toscana

  7. Prima o poi farò un tour “coast to coast” della Maremma. Sicuramente Bolgheri farà parte dell’itinerario, se non per altro perchè sono appassionata di vini e vorrei fare un itinerario tutto incentrato sui vini toscani!

  8. E’ molto emozionante trovarsi in un luogo così poeticamente famoso. Non sono propriamente una fan di Carducci, ma amo Dante e quindi Ugolino e con lui l’oblio di ogni cattivo pensiero che ti provoca il vino della zona, peraltro bellissima.

    1. Antomaio

      Condivido! Anche per me Carducci è un pò troppo pomposo però la sua descrizione dei cipressi corrisponde a verità

  9. Non sono mai stata in questa zona ma penso che mi piacerebbe molto. Adoro i viali di cipressi e se ci si aggiunge il borgo così pittoresco e le cantine di buon vino, siamo a posto!

  10. Ogni volta che guardo un borgo medievale immagino sempre come potesse svolgersi la vita a quell’epoca. Questo tuo articolo è ricco di informazioni molto interessanti che mi lasciano la curiosità sia di visitare Bolgheri sia di degustare i vini tipici della zona.

    1. Antomaio

      Bolgheri è proprio un tipico borgo della toscana, con tutte le caratteristiche di questa bellissima zona dai cipressi alle vigne ai castelli

  11. I borghi della toscana li riconosci subito, ci sono colori unici, che in autunno rendono l’atmosfera speciale. A Bolgheri tutto o quasi parla di Carducci, si respira la storia e tu hai saputo renderla al meglio

  12. Molto interessante il tuo articolo, molto spesso questa estate ho visto le classiche foto dei viali di Bolgheri e me ne sono letteralmente innamorata. La Sassicaia potrebbe essere un altro valido motivo per venire in zona ad assaggiare dei buoni vini!

  13. Io amo, amo Carducci. Adoro la sua poesia e il suo modo di descrivere questi luoghi: i cipressi, i campi, la pace dei villaggi, i rituali dei lavoratori. Ammetto di non essere mai stata in questa zona se non di passaggio e non mi sono mai fermata.
    Grazie del tuo racconto, lo terrò a mente quando visiterò questi luoghi.

  14. Uno dei borghi della Toscana che non ho ancora visitato e che devo assolutamente aggiungere alla lista! Mi è piaciuto molto leggere il tuo articolo, così descrittivo e ricco di curiosità! Comunque quel viale di cipressi è semplicemente splendido!

  15. Mi hai veramente appassionato con questo racconto; proprio oggi mi è capitato di trovare un profumo di Bolgheri e, pur suonandomi familiare il nome, non ricordavo perché mi fosse così nota questa cittadina. Ora mi hai illuminata e sono contenta di aver scoperto tutte queste curiosità

    1. Antomaio

      La Toscana è ricca di luoghi e di personaggi che fanno parte della nostra storia e del nostro immaginario

  16. Ottima idea dedicare una giornata a Carducci e alle sue poesie scoprendo i posti e i personaggi che, ai tempi delle scuole, ci sembravano così lontani. Anche rispolverare la triste storia del conte Ugolino riempie di riflessioni una giornata culturale in cui nessun passo è sprecato. E un buon bicchiere di Sassicaia a fine giornata direi che è più che meritato!

    1. Antomaio

      A me Carducci non è mai piaciuto particolarmente, troppo aulico però guardando quel filare di cipressi la sua ode ci stava tutta

  17. Sono fortunata abito a pochi minuti da Bolgheri e conosco bene la zona! Quel viale poi è così fotogenico! 🙂 Non vedo l’ora di tornarci, appena farà bel tempo

  18. Articolo suggestivo per me, Antonella, perché oltre a farmi quasi sentire l’odore delle vigne e dei cipressi, calandomi perfettamente nel paesaggio toscano, mi hai riportato alla mente i vecchi tempi del liceo, quando mi toccava leggere Carducci (che neanch’io amo particolarmente…) e, con molta più passione, Dante.

    1. Antomaio

      condivido l’amore per Dante e anche io alle elementari studiavo Carducci, figurati che mia mamma era una maestra….

  19. Ho la fortuna di avere questo borgo a poche decine di chilometri da casa e mi stupisce ogni volta. Per quanto il borgo sia caratteristico, turistico e ricco di enogastronomie, il viale di cipressi e i vigniti intorno sono il vero spettacolo!

  20. Conosco questo borgo di nome, ma purtroppo non ci sono mai stata. Non sapevo nemmeno del legame con Carducci (magari l’ho rimosso dai tempi del liceo), ma come dimenticare la figura del Conte Ugolino? Forse una delle parti più terrificanti della Divina Commedia.

  21. Sto per dire un’eresia: non amo il sassicaia.
    Questo non toglie che se passassi in zona lo assaggerei volentieri ma tra noi non è mai scoccata la scintilla e fino ad oggi non capivo bene il perchè, visto che altri vini toscani mi piacciono.
    Ora che so che dovrebbe assomigliare al bordeaux capisco che l’antipatia tra noi è proprio insormontabile e cercherò di farmene una ragione!

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