Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

il porticciolo di Marettimo, Isole Egadi

Misteriosa e magnetica, lontana e intatta, Marettimo seduce qualunque viaggiatore.

Sbarcare al porticciolo dove le barche si dondolano pigre sotto il sole infuocato di un pomeriggio d’estate, è già varcare un’altra dimensione. I ritmi rallentano e i tempi si dilatano quasi a lasciare che i colori del mare e i profumi del vento permettano a ognuno di ritrovare il proprio essere.

Il paese, arroccato sul fianco della montagna, con le case bianche e le imposte azzurre è un mix tra Grecia e Tunisia.

Le falesie di roccia dolomitica creano strapiombi impressionanti, che i locali chiamano barranchi, prima di tuffarsi in un mare dalle mille sfumature di azzurro.

Marettimo è un’isola di pescatori, i migliori del Mediterraneo: conoscono ogni anfratto e ogni segreto della costa.

Il mio consiglio è quindi quello di fare un tour dell’isola in barca accompagnati da uno di loro.

Scoprirete quanta meraviglia la natura riesce a condensare su uno scoglio sperduto in mezzo al Mediterraneo.

Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

Grazie alla loro posizione strategica nel Mediterraneo, le Egadi sono state attraversate da molte civiltà. Gli uomini preistorici lasciarono i loro graffiti nelle grotte e i romani in queste acque vinsero la loro battaglia contro Cartagine.

I navigatori dell’antichità si fermavano a Marettimo per rimpinguare le scorte di acqua e svolgere antichi rituali, tanto che lo storico Polibio nel 203 a.C la cita nei suoi scritti con il nome di Hierà Nèsos, l’isola sacra.

Che su quella ripida montagna in mezzo al mare, ricoperta di timo profumato e ricca di sorgenti nascoste aleggi un’aura magica e misteriosa è innegabile.

Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

Non è tanto strano quindi che lo scrittore inglese Samuel Butler abbia immaginato che l’Odissea non fosse ambientata tra le isole greche ma alle Egadi e che la patria di Ulisse fosse in realtà proprio Marettimo.

Per quanto fantasiosa la teoria di Butler, ha dei riferimenti precisi. Omero descrive la morte dei proci paragonandoli ai tonni riversi sulla spiaggia, un’immagine che riporta alla mattanza che in Grecia era sconosciuta e che invece era molto praticata in Sicilia.

I due isolotti di Formica sarebbero perciò i massi lanciati da Polifemo infuriato per la fuga di Ulisse e dei compagni dal suo antro identificato con la Grotta del Genovese sull’isola di Levanzo.

Marettimo, come Itaca, è davvero un punto di arrivo, un posto dove sentirsi a casa tra l’accoglienza semplice degli abitanti e il silenzio del tramonto quando l’ultimo traghetto ha mollato gli ormeggi e il porto si svuota.

Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

Sono oltre quattrocento le grotte di Marettimo, alcune completamente sommerse, altre talmente ampie che ci si può entrare in barca. Tutte incredibilmente affascinanti.

I nomi sono evocativi e servivano ai pescatori da riferimento per dove gettare le reti.

Ecco dunque il grosso scoglio gibbuto che da il nome alla Grotta del Cammello, abitata in passato dalla foca monaca.

Nella Grotta del Tuono, invece, i fondali sono molto profondi e la risacca produce suoni simili al brontolio del temporale. Il mare sembra fatto di lapislazzuli tanto è intensa la tonalità del blu.

Pizzo Falcone, con i suoi 689 metri è il punto più alto di Marettimo, le pareti sono ripidissime e ai suoi piedi l’acqua ha trasparenze inaspettate e irresistibili.

Il bagno alla Cala Bianca resterà memorabile per la vividezza degli azzurri che si riverberano sulle pance dei gabbiani in volo.

Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

La Grotta degli Innamorati è un emozionante tunnel percorribile a nuoto dove i raggi del sole giocano con le trasparenze del fondale.

Una serie di stalattiti e stalagmiti che con un pò di fantasia possono assomigliare alle statue della natività, hanno dato il nome alla Grotta del Presepe in fondo alla quale si apre un foro da cui si vede la grotta successiva.

Infine, uscendo dall’ampia Grotta della Bombarda che “soffia” quando il mare si alza, scorgerete l’immagine cartolina di Marettimo, con la montagna incorniciata dall’arco di roccia.

Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

Per gli amanti del trekking, Marettimo è un vero paradiso. Il sentiero che arriva a Punta Troia, regala panorami mozzafiato sul blu intenso del mare. L’antica torre saracena fu trasformata in castello e la cisterna, svuotata dell’acqua, divenne un carcere durissimo. Abbandonata dopo la Seconda Guerra Mondiale, è ora un polo culturale sede di mostre e manifestazioni.

Lo splendido faro con base ottagonale che domina la ripida scogliera di Punta Libeccio risale al 1860. Meriterebbe assolutamente quel recupero sempre promesso e mai attuato.

Sembra che ci sia un punto in mezzo al mare in cui i pescatori di notte riuscivano ad avvistare in contemporanea la sua luce e quella del faro di Capo Bon in Tunisia. Magie del Mediterraneo.

Oltre al timo che ha dato il nome all’isola, a Marettimo si trovano numerosissime specie vegetali – euforbie, issopi, piantaggine – di cui otto endemiche come il limonio flessuoso e l’Aglio di Francini.

La macchia mediterranea profumata di lentisco, rosmarino, leccio e pino d’Aleppo inebria i sensi regalando felicità allo stato puro.

Marettimo, selvaggia e incontaminata dea delle Egadi

Marettimo lunga sette chilometri e larga tre, è la più occidentale delle Egadi, le isole al largo di Trapani.

Si raggiunge con l’aliscafo o il traghetto dal porto di Trapani e, in estate da quello di Marsala, con un’oretta di navigazione. Se vi trovate a Favignana o Levanzo, la tratta per arrivare a Marettimo è di trenta minuti da entrambe le isole. Per maggiori informazioni sugli orari potete visitare il sito: traghettilines.it.

A Marettimo non ci sono auto, ci si sposta a piedi o in bicicletta: In paese ci sono alcuni negozi, bar e ristoranti ed è anche possibile affittare delle sistemazioni per passare alcuni giorni sull’isola.

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8 Risposte
  1. Non ci sono mai stata ma so che le Egadi sono eccezionali. Marettimo poi sembra davvero un Eden sul nostro pianeta, con quelle acque limpide e i trekking panoramici per godersi al meglio l’isola!

    1. Il trekking – fuori stagione si intende – sui ripidi strapiombi di Marettimo rimane nella mia lista dei desideri per una prossima visita all’isola

  2. Ho letto un libro ambientato in questa città, e già allora me ne innamorai perdutamente. Il tuo racconto mi ha letteralmente stregato. Io adoro questi posti intimi e privilegiati dal punto di vista naturale, in cui passeggiare a passo lento alla scoperta delle loro peculiarità. Mi segno subito le due dritte per raggiungerlo!

    1. Mi sono ripromessa di tornare a Marettimo e di passarci qualche giorno per familiarizzare con i pescatori e godermi il silenzio del piccolo paese quando tutti i turisti se ne sono andati

  3. Marettimo è ancora poco turistica e selvaggia, molto diversa da Favignana, sempre più turistica e inflazionata, anche se la amo molto.
    Pur essendo di Trapani, ho visitato solo una volta Marettimo, in barca con un pescatore/guida che ci spiegava tutto, per esplorare le calette dell’isola.
    Il parallelo Itaca – Marettimo è interessante e non sarebbe la prima volta che opere antiche si pensa siano in realtà ambientate in Sicilia e non in Grecia.

    1. Mi piace molto l’idea che molte opere che pensiamo siano ambientate in Grecia facciano in realtà riferimento alla Sicilia e pensare Marettimo come Itaca aggiunge fascino ad un’isola già di per sé meravigliosa

  4. Arianna

    Hai proprio ragione un’isola meravigliosa di cui è impossibile non innamorarsi, mi è piaciuta tanto anche se l’ho vista solo in giornata, in realtà ho soggiornato nelle restanti Egadi: Favignana e Levanzo. Mi aveva però colpita davvero così selvaggia

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