Vorrei subito premettere che il giorno che abbiamo trascorso a Tam Coc è stato, metereologicamente parlando, uno dei peggiori di tutto il viaggio. I meravigliosi panorami che avevo immaginato, tra montagne e risaie, erano avvolti da una foschia umida e pesante che appiattiva i colori e le prospettive.
Nonostante la pioggia e il cielo perennemente plumbeo, o forse proprio per quello gli straordinari rilievi che fanno di Tam Coc una delle più famose attrazioni del Vietnam, rimangono per me luoghi quasi surreali.
Nella provincia di Ninh Binh, natura, storia e spiritualità si mescolano in un ambiente fatto di fiumi che difendono antiche cittadelle e picchi calcarei ricoperti di vegetazione che nascondono pagode abbarbicate alla roccia.

Tam Coc, Trang An e le escursioni in barca
Le montagne verdissime punteggiano i campi di riso come fossero scogli nel mare. Per questo Tam Coc viene spesso chiamata la Ha Long terrestre. Posso concordare sul paragone dato che anche durante la crociera nella Baia di Ha Long la pioggia ci ha flagellato.
Per apprezzare al meglio il panorama davvero unico, si sono diverse soluzioni che prevedono escursioni in barca con durata e percorsi diversi.
Il tour più popolare parte dal laghetto di Tam Coc con i tipici sampan a remi e dura un paio d’ore attraversando tre grotte. Il nome Tam Coc significa proprio “tre grotte”.
Le barche sono condotte quasi sempre da donne che hanno il particolare vezzo di remare con i piedi e sono abilissime nel districarsi tra le rocce affioranti all’interno delle grotte.

Trang An e Van Long sono due alternative meno frequentate dai turisti che, soprattutto nel fine settimana, affollano l’imbarcadero di Tam Coc.

Dintorni di Tam Coc: la pagoda Bich Dong
Il complesso molto pittoresco di Bich Dong, si trova a pochi chilometri dal molo di Van Lam da cui partono le escursioni di Tam Coc.
I tetti sovrapposti delle pagode sono molto belli e terminano con una forma ricurva che sembra la coda di un drago.
Le pagode in realtà sono tre, incastrate nella roccia su tre livelli diversi e letteralmente scavate all’interno della montagna. Per raggiungere la pagoda superiore, Thuong Pagoda, occorre salire parecchi gradini ma la vista sulla foresta merita la fatica. In teoria si dovrebbero vedere le cinque montagne che formano i petali di un fiore di loto ma, onestamente, mi sono accontentata del bellissimo colpo d’occhio sulla vegetazione intricata.

L’entrata di Bich Dong sembra uscita da una fiaba orientale, con un ponticello che attraversa il fiume e conduce ad una porta molto elaborata contro la roccia della montagna.

Hoa Lu, la cittadella antica capitale
Hoa Lu è stata la capitale del Vietnam durante tre dinastie imperiali tra il IX e il X secolo prima che, nel 1010 il capoluogo venisse spostato ad Hanoi.
Il sito è costituito da tre cinte murarie che custodiscono altrettante cittadelle ed è protetto dalle alte montagne circostanti.
Vi si accede tramite un lungo ponte sul fiume Huang Long, il Drago Dorato. Gli edifici principali della cittadella esterno sono i templi gemelli Dinh Tien Hoang e Li Dai Hanh. Nel cortile del primo tempio si trova un bellissimo sedile in pietra detto Trono del Drago. Le pareti dei templi hanno decorazioni molto raffinate che rappresentano fiori di loto, nuvole e draghi.

Purtroppo molti dei templi che componevano le cittadelle imperiali sono andati distrutti ma il sito merita sicuramente una visita.
Un paesaggio patrimonio Unesco
Caso unico in Vietnam, il complesso paesaggistico che comprende Trang An, Tam Coc , Bich Dong e la cittadella di Hua Lu, è considerato dall’Unesco Patrimonio dell’umanità sia naturale che culturale.

L’intera area nella provincia di Ninh Binh occupa una superficie di sessanta chilometri quadrati in cui vivono solo quindicimila abitanti. Il Fiume Rosso che qui è vicino al suo delta, e i suoi affluenti creano un paesaggio incantato fatto di corsi d’acqua, foreste, montagne e risaie. Nei piccoli insediamenti rurali si pratica un’agricoltura di sussistenza basata principalmente sulla coltivazione del riso.

Noi, causa pioggia, abbiamo fatto una lunga camminata a piedi tra piccoli villaggi e campi di riso ma se il tempo lo permette l’ideale è noleggiare una bicicletta e andare liberamente alla scoperta dell’area.
Non è raro imbattersi in scene di vita quotidiana che sembrano fuori dal tempo: contadini che trasportano i sacchi di riso con le biciclette e bufali che si immergono pigri nei campi allagati.
Piccola curiosità: lungo le strade ci sono frequenti bancarelle con una povera capra scuoiata in bella mostra. La specialità locale è proprio la carne di capra cotta al sangue e marinata con lime e citronella. Io l’ho assaggiata ma non sono riuscita ad andare oltre il secondo boccone. L’alternativa potrebbero essere le lumache lessate o le uova di formica speziate..

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Il tempo poco clemente non ha ostacolato la tua passione per la fotografia. Trovo anzi che con quest’aurea particolarmente grigia, gli scorci da te immortalati prendano un non so che di magico. Hai immortalato la vera anima di queste zone, portando alla luce la loro vera essenza.
Ti ringrazio per i complimenti che mi consolano molto, ero proprio dispiaciuta che il tempo sia stato cos’ inclemente in una delle zone che sognavo di vedere invece con il sole!
Un paesaggio fatato, ambientazioni ottimali di film fantasy!Il tempo umido e nebbioso ha dato ancora più risalto all’atmosfera.
Diciamo così anche per consolarci…. se ci fosse stato il sole avrei apprezzato ancora di più un paesaggio bellissimo
Mi stai facendo vivere un viaggio virtuale pazzesco attraverso il Vietnam: luoghi eccezionali con paesaggi mozzafiato ma anche tante fotografie delle persone che vivono in questo luogo ricco di contraddizioni!
E’ stato un viaggio molto interessante anche dal punto di vista del contatto con le persone
Nelle foto si vede che il meteo non era al top ma le tue immagini sono come sempre bellissime, sono tornata in Vietnam per il Natale 2023 e mi sono concentrata sulla visita di questa zona, che ho trovato bellissima.
Avevo grandissime aspettative su Tam Coc, avevo visto immagini spettacolari e non ti dico la delusione quando mi sono trovata avvolta dalle nuvole basse. Consoliamoci col fatto che l’atmosfere poteva essere quanto mai onirica
nonostante il meteo le foto trasmettono la meraviglia che deve essere Tam Coc. Una domanda: siete stati molto sfortunati con il meteo oppure il viaggio è stato fatto in periodo non ottimale?
Credo che la stagione non fosse esattamente quella perfetta per la zona ma soprattutto abbiamo avuto una sfortuna pazzesca perché solo due giorni prima c’era il sole