Se siete a Napoli nel periodo di Natale, San Gregorio Armeno è una tappa imperdibile.
Durante tutto l’anno nelle botteghe artigiane della via dei presepi conosciuta nel mondo, lavorano alla realizzazione delle statuine e delle strutture. Ma nel mese di dicembre la stradina del centro storico di Napoli si affolla di persone tanto da non riuscire a camminare tra i banchetti colmi di oggetti. Una tradizione antica che è rimasta viva grazie alla passione e all’abilità degli artisti e al lo speciale rapporto dei napoletani con la religiosità.
Camminare per San Gregorio Armeno è davvero un’esperienza da non perdere per respirare appieno il colore e il calore partenopeo.

San Gregorio Armeno e la tradizione dei presepi
Già in epoca romana in questa via sorgeva un tempio dedicato a Cerere, la dea della fertilità alla quale gli abitanti offrivano statuette votive in terracotta realizzate dagli artigiani che qui avevano le loro botteghe.
Nell’VIII secolo le monache in fuga da Bisanzio, sulle rovine del tempio fondarono un grande monastero e una chiesa per contenere le reliquie del loro santo protettore: San Gregorio vescovo dell’Armenia. La chiesa, completamente rifatta nel 1580, è un trionfo barocco di verde e oro con uno stupendo soffitto di legno intagliato e decorato.




Le prime rappresentazioni della Natività risalgono al Medioevo, quando San Francesco ideò a Greccio il primo presepe vivente. In quel periodo la regina Sancia d’Aragona donò un presepe alla chiesa di Santa Chiara. Nella Napoli borbonica di re Carlo III, i caratteri di umiltà e povertà dei presepi francescani lasciano il posto a una vera arte innovativa e teatrale che mescola abilmente sacro e profano.
Con il passare degli anni i “maestri presepiai ” delle botteghe di San Gregorio Armeno hanno inserito nella loro produzione personaggi moderni: attori, politici, calciatori. Con grande senso dell’umorismo, sulle bancarelle, accanto a Maria e Giuseppe troviamo Pulcinella, Totò, Maradona, l’indimenticabile Pino Daniele e – new entry di questa stagione – la Regina Elisabetta nel suo completo lilla.

E’ possibile farsi realizzare anche la propria riproduzione personale da inserire nel presepe di casa accanto al bue e all’asinello. Scherzi a parte, alcune botteghe hanno tradizioni storiche e producono delle opere davvero molto belle e ricche di dettagli. I Fratelli Capuano, ad esempio, sono specializzati anche nei fondali e supporti di legno e sughero. Marco Ferrigno ha ricevuto per tre volte il primo premio “San Gregorio Armeno” per le sue statuette di terracotta vestite si seta preziosa.
Il presepe napoletano
Il presepe napoletano vive nel 1700 il suo periodo di splendore. I committenti delle realizzazioni non sono più solo gli ecclesiastici ma, sulla scia di re Ferdinando IV di Borbone, grande collezionista, ogni famiglia napoletana vuole avere il suo presepe. Persino il grande scultore Giuseppe Sanmartino (l’autore del Cristo Velato) realizza alcuni presepi.
La caratteristica particolare dei presepi di Napoli è l’ambientazione vivace e molto aderente alla realtà. Gli ambienti riproducono l‘architettura napoletana del ‘700 con i suoi abitanti e i suoi costumi. Così accanto alle figure classiche della natività prendono vita i personaggi caratteristici della città in quell’epoca. Negozianti, bottai, ciabattini, osti e pescatori a rappresentare il mondo degli umili che ha accolto Gesù.

La qualità delle figure diventa sempre più minuziosa e accurata, che sottolinea anche la differenza tra i nobili e il popolo. Gli abiti dei personaggi importanti sono in seta e oro ricamati mentre i popolani sono raffigurati con crudo realismo anche nelle fisionomie e nella gestualità. Le statuine avevano la testa in terracotta e gli arti in legno mentre il resto del corpo era costruito intorno ad un’anima di fil di ferro in modo da poterne adattare e modificare i movimenti.
Altra caratteristica del presepe napoletano è che la scena della natività viene rappresentata all’interno delle rovine di un tempio greco o romano e non in una stalla. Questo, oltre a sottolineare il trionfo del Cristianesimo sui culti pagani era anche un omaggio alla recente scoperta (1734) delle rovine di Ercolano.
Come avviene per i santons provenzali, alcuni personaggi del presepe hanno significati particolari sulla scena della natività. Il pescatore incarna il pescatore di anime, la zingara ha una cesta piena di arnesi di ferro che ricordano gli strumenti della Passione, l’acqua che scorre ricorda la morte e poi la rinascita.
Per saperne di più sulle tradizioni provenzali del Natale vi rimando a: I santons provenzali simbolo di tradizione e di identità I 13 dolci di Natale, leggenda e tradizione sulle tavole di Natale

San Gregorio Armeno, info utili
Via San Gregorio Armeno si trova nel centro storico di Napoli e collega Spaccanapoli con Via dei Tribunali. Si raggiunge con la metropolitana Linea 1 fermata Museo.
Potete anche fare una bella passeggiata a piedi partendo dalla centralissima Via Toledo (fermata Dante o Toledo) e imboccando le vie Benedetto Croce e San Biagio dei Librai meglio conosciute come Spaccanapoli, quello che era il decumano e che “spacca” Napoli in due parti. Approfittatene per ammirare il Monastero di Santa Chiara e il suo bellissimo chiostro, la piazza del Gesù Nuovo e quella di San Domenico Maggiore.
Il periodo di Novembre e Dicembre è il più indicato per perdersi tra il folklore di San Gregorio Armeno ma tenete presente che la strada è molto stretta e sempre affollatissima soprattutto durante i fine settimana. Tra le bancarelle troverete statuine e complementi di tutti i tipi, corni e cornetti portafortuna, pulcinella e San Gennaro accanto ad angeli e bambinelli. Per acquisti più impegnativi presso le botteghe artigiane che realizzano, ripeto, dei veri capolavori meglio un periodo meno caotico.
Difficile tornare a casa senza comprare nulla: l’atmosfera scanzonata anche se molto (troppo) turistica dei vicoli di Napoli è contagiosa e coinvolgente e tra il profumo di fritto e le rime dei venditori arriverete sena accorgervene sul sagrato di San Lorenzo Maggiore una delle tante magnifiche chiese di una città affascinante.

Adoro Napoli e trovo che questo quartiere ne esprima tutte le sfumature, racchiuse nelle statuine da mettere nel presepe. Quanti personaggi, quanto folklore tra questa botteghe! Per me rimane uno dei posti più caratteristici della nostra penisola.
Hai ragione, questo angolo condensa molto della “napoletanità” che ci piace fatta di colori, folklore e tanta manualità
Noi la visitammo anni fa d’estate, ma a ridosso delle festività natalizie dev’essere magica e sicuramente invoglia a comprare qualche prodotto d’artigianato locale per abbellire il presepe.
credimi che avrei comprato tutto, soprattutto mi dispiace non aver comprato un pulcinella pizzaiolo.
Ormai da un po’ di anni ho perso l’abitudine di fare il presepe, ma ogni tanto ci penso perché lo facevo sempre insieme a mio nonno ed era un’opera lunga e laboriosa, con un qualcosa di magico. Queste statue sono delle vere e proprie opere d’arte e sicuramente vederle dal vivo mi riporterebbe indietro nel tempo.
io non lo faccio tutti gli anni proprio perché ci vuole del tempo però una piccola natività la metto sempre e mi piace collezionare quelle del mondo
Sono stata a Napoli qualche mese fa e anche se non era periodo natalizio, San Gregorio Armeno era pazzesca, davvero una via bellissima con molti souvenir tradizionali, tra cui presepi e statuine.
anche fuori stagione qui si respira aria di Natale
Ho un debole per Napoli e forse lo sai e allo stesso tempo adoro i presepi, quindi non posso che confermare la bellezza di questa via del centro storico di Napoli. Forse adesso c’è già anche la statuina di Carlo III, quando ci sono stata l’ultima volta mi hanno detto che la stavano preparando.
sai che non ci ho fatto caso? Ho visto molte riproduzioni della regina ma Carlo forse mi è sfuggito!
Certo che l’accuratezza con cui dipingono queste statuine è incredibile, si vede che c’è sotto l’amore per la propria terra e il proprio lavoro. Stupende davvero!
una grande capacità di cogliere anche le espressioni e le sfumature dei personaggi con molta ironia e molta artigianalità
Non oso immaginare il caos che ci sarà in questo giorni a San Gregorio, però è sempre bello passare di li anche “fuori stagione”. Tornerò a Napoli la settimana prossima e sicuramente farò un giro e vedere quali novità ci sono tra i pastori.
in effetti c’era talmente tanta gente che non si riusciva nemmeno a camminare, però credo sia parte del fascino di questa via famosa nel mondo
Quanto deve essere bella e suggestiva Napoli durante il periodo natalizio, con questa splendida via di presepi! Uno dei luoghi più magici che ci sia, almeno in Italia direi!
nonostante la calca, un luogo imperdibile
Ma che coincidenza, proprio in questi giorni parlavo di questa zona di Napoli e dei suoi presepi con un collega che vive lì, mi ha detto che devo assolutamente andarci perchè è un ottimo modo per vivere il Natale al meglio!
E’ una via molto corta in cui si concentrano botteghe artigiane e venditori di statuine in un’atmosfera caotica e molto partenopea!
Non si può dire di aver visto Napoli se non si è andati almeno volta a San Gregorio Armeno! Ci son stata tantissimi anni fa e ricordo quel giorno con emozione.
concordo. Uno spaccato della città che la racconta molto bene con colori, odori, ironia e arte
Un angolo di Napoli davvero unico e particolare, mi ha sempre attirato quest’arte tramandata da padre e figlio in pura tradizione napoletana
il presepe napoletano è una forma d’arte di incredibile bellezza
Ci sono stata nel 2018 ai primi dell’anno e l’atmosfera di San Gregorio è davvero incredibili: è Natale tutto l’anno e molti botteghe fanno a gara nel mostrare le loro creazioni più sontuose e originali!
si trovano davvero le statuine più disparate e pare che sia di gran moda regalare agli amici la loro immagine in versione presepe
Adoro i presepi! Mi piace molto il modo in cui questi artigiani creano minuziosamente le statuine, realizzando una vera e propria opera d’arte!
Ci sono artigiani che sono dei veri artisti e portano avanti una nobile tradizione
Abbiamo visitato San Gregorio Armeno qualche anno fa e ne siamo rimasti affascinati, le statuine artigianali, i presepi, le persone, i profumi del cibo, tutto ha contribuito a rendere questo luogo indimenticabile!
hai ragione, è un angolo di Napoli che non lascia indifferenti